articolo
Strage di Corinaldo, le testimonianze al processo: Daniele Pongetti ha salvato un amico prima di morire


È quanto emerso venerdì al tribunale di Ancona durante la nuova udienza del processo bis sulla strage di Corinaldo, quello relativo alla sicurezza del locale. Il particolare, emerso solo ora, è contenuta in una testimonianza resa ai carabinieri da un amico di Daniele Pongetti, il 16enne di Senigallia che ha perso la vita assieme ad altri 4 adolescenti e una mamma di 39 anni. La testimonianza, messa per iscritto, è contenuta nel fascicolo di indagine ed è venuta fuori in aula grazie all’avvocato Marina Magistrelli, che difende uno degli imputati al processo, l’ex sindaco di Corinaldo Matteo Principi.
Stando al suo racconto, l'amico di Pongetti dopo il crollo delle balaustre era caduto fuori dal camminamento ed aveva perso i sensi. È stato il 16enne a fargli riprendere conoscenza con alcuni schiaffi e ad aiutarlo: "Saranno passati 15 minuti prima che riuscissi a liberarmi dal groviglio umano, avendo corpi sia sopra che sotto. Proprio in quei minuti Daniele è stato travolto da altri ragazzi".
Le parole sono state lette in aula da Magistrelli, che ha chiesto alla mamma di Daniele se ne era venuta a conoscenza. Donatella Magagnini, sentita come testimone di parte civile, ha risposto di no. "Come è cambiata per me la vita? Sono giornate spente, ma cerco di andare avanti giorno per giorno. Ci sono momenti in cui vorresti barattare la tua vita con quella di tuo figlio", ha detto la mamma di Daniele.
Tra le varie testimonianze che si sono susseguite venerdì in aula quella di Paolo Curi, il marito di Eleonora Girolimini, la mamma 39enne morta nella calca: "La mia vita e quelle delle mie figlie da quel giorno è stata stravolta, dalla vita siamo passati alla sopravvivenza e anche a livello economico è dura. Positivo che il pm ha chiesto un ulteriore inasprimento dei capi di imputazione".

SHORT LINK:
https://vivere.me/d1Cf
Commenti
