intervista
L’impresa di Francesco Bagnaia in MotoGP, Cristian Gabarrini: ‘’Eravamo 91 punti indietro, questo traguardo è un punto di partenza’’


Foto di ‘’Milagro''
Innanzitutto come stai vivendo questo periodo post-mondiale che hai appena vinto da ingegnere/capotecnico Ducati? Quanta la soddisfazione per il traguardo raggiunto?
Ci sono voluti alcuni giorni per rendersi conto completamente di questa vittoria perché l’adrenalina e la tensione accumulate durante la stagione non si possono “spegnere” istantaneamente, serve un po' di tempo per iniziare a rilassarsi. Poi fa molto piacere sapere di avere contribuito a questo successo, di far parte di un team vincente.
E pensare che in estate Fabio Quartararo, del Team ‘’Monster Energy Yamaha’’, era in vantaggio su Francesco Bagnaia di 91 punti, in quel periodo credevi ancora nella vittoria del Mondiale? Come hai vissuto questa grande rimonta a livello psicologico?
Dopo la gara del Sachsenring eravamo 91 punti indietro rispetto al leader Quartararo ed inizialmente il momento è stato percepito quasi come una sconfitta definitiva. Poi però, c’è stata una reazione molto positiva da parte di tutti, pilota e team: nessuno mentalmente era disposto a “perdere”, ci siamo resi conto che non avevamo più scelta, l’unica strategia applicabile era finirgli davanti tutte le gare, possibilmente massimizzando il distacco in modo da mettere altri piloti tra noi e lui e credo che per ‘’Pecco'' sia stato il punto di svolta della stagione; ha dimostrato ancora una volta di essere cresciuto, di avere fatto un ulteriore passo in avanti come pilota e come uomo.
Parlaci del tuo rapporto umano con Bagnaia. E come ha vissuto tutto questo?
Con ‘’Pecco’’ ho un ottimo rapporto: è un ragazzo molto intelligente e sensibile, per il quale i rapporti umani sono fondamentali e per lui il team è una sorta di seconda famiglia. Spesso ci sentiamo anche durante i periodi di pausa per cose extra lavoro, andiamo a cena insieme, siamo amici.
Se dovessi paragonarlo a un pilota che hai affrontato in passato, per stile di guida, caratteristiche tecniche e umane, con chi lo compareresti?
Se parliamo di stile di guida, quello di ‘’Pecco'' è molto simile a quello di Jorge Lorenzo, ma lui è riuscito a migliorare alcuni aspetti, ad evolvere quello stile adattandolo al pacchetto tecnico attuale. Umanamente invece ‘’Pecco'' non assomiglia a nessuno dei piloti con cui ho lavorato e a dire il vero, umanamente sono tutti piuttosto singolari, tutti diversi.
Quali, tra tutti i titoli mondiali che hai vinto, ti ha lasciato maggior gratificazione e ti ha dato maggior emozione?
È impossibile rispondere a questa domanda, perché ogni titolo ha un sapore particolare. Questo di sicuro sarà ricordato per due cose: una rimonta impensabile e perché è un titolo tutto italiano; pilota, moto, tecnici in pista, staff di progettazione a casa, dirigenza, sono tutti italiani e in un momento storico così particolare e critico spero possa essere di incoraggiamento.
Obiettivi e ambizioni per il futuro? E quali sensazioni hai in ottica del prossimo mondiale di MotoGP?
Considero questo traguardo, non come un punto di arrivo, ma come un nuovo punto di partenza: vincere è difficile, confermarsi lo è ancora di più, per cui si va avanti come sempre, con i piedi ben saldi in terra, impegno e dedizione.

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