comunicato stampa
Santarelli sul superbonus 110% e crisi delle imprese: "Serve un finanziamento ponte dalla Regione"


“Il settore dell’edilizia – evidenzia - è ancora alle prese con le crisi emersa a partire dagli anni 2000 ed è strangolato dal blocco delle cessioni dei crediti dei bonus edilizi nonché dalla criticità energetica scatenata dalla guerra in Ucraina. Il superbonus, misura fiscale studiata per il rilancio dell’economia nazionale e delle imprese edili, sta paradossalmente portando al collasso proprio le aziende che doveva risollevare. Si tratta di una vera mazzata per le Pmi che avevano fatto affidamento su queste misure fiscali, investendo capitale e risorse umane”. A causa della mancanza di liquidità, gli imprenditori non riescono più a far fronte agli impegni assunti. Sono numerosissime le aziende a rischio fallimento e centinaia di migliaia i posti di lavoro che rischiano di essere persi in tutto il settore delle costruzioni. Un’impresa su due sta pagando i fornitori in ritardo, il 30,6% rinvia le tasse e le imposte e una su cinque non riesce a pagare i propri collaboratori.
“A qualcuno – spiega Santarelli -ancora non sono chiari due aspetti fondamentali. In primis, attraverso lo sconto in fattura, l’impresa anticipa per conto dello Stato un beneficio al committente, facendo affidamento sulla possibilità, prevista dalla legge, di recuperare il valore della prestazione attraverso la cessione a terzi. In secondo luogo, i tassi più alti richiesti dalle banche e l’aumento triplicato dei costi dei materiali assottigliano solo gli utili dell’impresa, la quale è tenuta a rispettare il tetto degli importi di spesa imposti dalla legge. Il governo dovrebbe portare chiarimenti agli imprenditori e alle famiglie coinvolte, recuperando incertezze e instabilità normativa”. Sempre secondo Santarelli, sarà necessario, poi, valutare l’efficacia della soluzione proposta con l’emendamento al D.L. semplificazione, dove i crediti maturati ante 1° maggio 2022, allo stato sospesi, dovrebbero poter beneficiare della possibilità di cessione da parte delle banche e degli intermediari finanziari ai vari clienti professionisti e imprese.
“Ma ci vorrà comunque tempo – stigmatizza il consigliere - troppo tempo! Nel frattempo le imprese rischiano il fallimento. Ed oggi, con il nuovo codice della crisi di impresa, anche con 5 mila euro di debito tributario o previdenziale si rischia l’attivazione di allert che potrebbero condurre l’imprenditore a subire un percorso senza ritorno. Gli imprenditori continuano a subire ingenti danni di natura patrimoniale non potendo monetizzare i crediti, non potendo pagare tasse, imposte, dipendenti e materiale. Tutti questi debiti genereranno interessi, sanzioni, rivalutazione monetaria, sfociando in contenziosi legali complessi costosi”. Infine, si chiede Santarelli, “come faranno gli imprenditori, già vessati da anni da una pressione fiscale e contributiva pari a circa il 65%, a resistere a questa drammatica crisi di liquidità ed attendere che fatalmente possa cambiare a breve qualcosa? Occorrono risposte concrete ed immediate per un settore strategico. La Regione preveda dei finanziamenti ponte per le imprese in evidenti difficoltà, fino allo sblocco dei crediti”.

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