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Festival Epicureo 2022, Gianluca Esposito: “Ribaltare la tradizionale visione dello Sport come sacrificio con l’Epicureismo”

3' di lettura Senigallia 04/07/2022 - Epicureismo e sport non potrebbero essere più in sintonia: a spiegarlo, tra le 18 e le 20 di sabato 23 luglio sul palco di piazza Garibaldi, sarà Gianluca Esposito, professore di filosofia nei licei e appassionato di Sport e Cinema. Il suo intervento al Festival Epicureo di Senigallia “Più in alto, più forte, più veloce di oggi: sport ed epicureismo” spiegherà come la filosofia del Giardino abbia aiutato molti campioni dello sport.

Dal suo sito likeinthemovies.it emerge la sua passione per cinema e filosofia. In che modo queste possono trovare un punto d’incontro?

“Si tratta di una condivisione simbolica e concettuale. Un'immagine, una battuta, una scena possono sintetizzare un pensiero complesso. Sicuramente un film non è esaustivo dell'opera articolata di un filosofo, ma può rappresentarlo iconicamente. In fondo quel vecchio divieto di non utilizzare degli esempi per illustrare i nuclei concettuali di un pensatore, sembra essere crollato da anni. In ultima analisi, direi che l'incontro tra storia della filosofia ed arte è ancor più suggestivo quando lo si coglie in modo latente ed oltre la volontà di registi e sceneggiatori. Like in the Movies vuol rappresentare proprio questo: l'idea che la vita è una sorta di grande trama cinematografica e che la filosofia ha una funzione disvelante, una sorta di voce narrante.”

Nel suo lavoro di insegnante di liceo, questo metodo didattico ha avuto successo tra i ragazzi?

“Direi che il riscontro è stato ottimo. I film sono una sorta di veicolo seduttivo. Oggi bisogna giocare molto con le parole per mantenere viva l'attenzione dei giovani, ma non basta. Una didattica fatta di sole parole e d'immagini statiche non è sufficiente. Se si ha la possibilità di sfruttare positivamente il veicolo del cinema, il vantaggio competitivo diventa enorme. Del resto, i film vengono distribuiti non soltanto nelle sale, ma specialmente attraverso delle piattaforme. Capita spesso di sentir parlare dei liceali di cult movies della mia generazione. Questo non deve stupirci, perché sono riproposti attraverso la rete e sono pubblicizzati anche con il passaparola dei social.”


Nel suo intervento al festival Epicureo di Senigallia parlerà di sport ed epicureismo: ci può accennare qualcosa di questo legame?

“Proverò a parlare di come la tradizionale visione dello sport connessa al sacrificio, alla privazione ed all'indifferenza al dolore fisico, mutuata dal paradigma stoico, vada totalmente ribaltata. Parafrasando il moto olimpico, si può andare più veloce, più in alto e più forte proprio applicando i principi dell'epicureismo. Allo stesso modo recuperare da un infortunio, trovare maggior concentrazione in gara, migliorare la propria gestualità corporea sono corollari di logica, fisica ed etica di matrice epicurea che possono indottrinare chiunque all'attività fisica o addirittura alla pratica agonistica.”

È già la seconda volta che partecipa al Festival, cosa la spinge a tornare?

“L'entusiasmo dei presenti, lo spirito di fratellanza dei membri dell'associazione, il prestigio degli ospiti e l'innata capacità dell'organizzazione di mettere tutti i relatori ed il pubblico a proprio agio, sono stati una sorta di forma magica, di sortilegio dal quale ho il piacere di non potermi liberare. Sono poco aulico se dico anche che Senigallia è un posto fantastico e che ho ancora in mente il sole, la spiaggia ed il relax?”








Questa è un'intervista pubblicata il 04-07-2022 alle 10:00 sul giornale del 05 luglio 2022 - 359 letture

In questo articolo si parla di cultura, filosofia, intervista, festival epicureo, Giulia Ariti

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