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comunicato stampa
Prima cistite e poi infiamazzione della tiroide, brutta disavventura al Pronto Soccorso per una paziente

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da Patrizia M.


sanità
Sono una impiegata che ha attraversato un lungo periodo di malattia, consistente principalmente in febbre che ha iniziato a presentarsi soprattutto la sera e che riuscivo a far scendere con i soliti medicinali a base di paracetamolo e antinfiammatori.

Dopo alcuni giorni la febbre si è presentata in maniera piu' evidente a 39, e da quel momento tutti i giorni piu' volte al giorno, sempre fino a 38,5. Fino a quando una domenica non decido di andare al Pronto Soccorso e dopo avermi sottoposto al tampone e agli esami di routine, nonchè Rx torace, vengo dimessa con la diagnosi di cistite (cura con antibiotico), nonostante io avessi detto che non avevo nessun disturbo in merito, e che mi sembrasse strano che la cistite mi desse tutta quella febbre.

Con il referto del Pronto Soccorso vado dal mio medico curante che osservandoli meglio mi fa fare altri esami per la tiroide, e il risultato è grossa infiammazione tiroidite. Di li' il medico mi rinvia al Pronto Soccorso con impegnativa rossa e consiglio di ricoverarmi, ma la dottoressa del Pronto Soccorso mi risponde con reticenza..." addirittura???" e "chi è il suo medico?", e quindi osserva meglio la mia tiroide con un macchinario, e successivamente mi dimette con diagnosi tiroidite subacuta e mi prescrive il cortisone. Inoltre invece che prenotarmi una ecografia tiroidea... mi rinvia al centro prenotazioni con impegnativa rossa. Alla fine prenoto da sola l'esame e lo pago anche.

Da quel momento sono piu' di 2 settimane che sto seguendo la cura, che mi ha lasciato evidente debolezza, ridotta concentrazione nelle mie attività lavorative, e quindi devo ricorrere a diversi integratori per sostenermi e riprendere una vita normale. Tutto questo non sarebbe successo se si fosse prestata maggiore attenzione agli esami eseguiti. Capisco che i pazienti che si vedono giornalmente sono tanti ma questo non esime dall'essere più attenti.



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