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La minoranza compatta: "Contro questa maggioranza sessista e anti democratica ci tuteleremo in tutte le sedi"

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di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it


"La minoranza compatta non rinuncerà al diritto alla rappresentanza e alla tutela della democrazia". E' il monito che arriva da tutte le forze che compongono l'opposizione - PD, Vola Senigallia, Vivi Senigallia, Diritti al Futuro e Amo Senigallia -, dopo il "caso" scaturito dalla volontà della maggioranza di mettere mano al regolamento per il funzionamento del Consiglio e delle Commissioni Consiliari.

Diversi i passaggi contestati dalla minoranza, che riguardano sia il merito che il contenuto. Dal carattere di urgenza impartito alla pratica, con convocazione senza preavviso delle commissioni, a modifiche che riducono i tempi del confronto e lo spazio delle minoranze.

"Si tratta dell'ennesimo colpo di mano della maggioranza che sta facendo forzature su un tema dove maggioranza e opposizione dovrebbero essere invece unite - spiega il capogruppo Pd Dario Romano - le modifiche che vuole introdurre la maggioranza vanno a modificare l’assetto delle commissioni, eliminandone alcune, riducendo da 15 a 10 minuti il tempo degli interventi, e così via... Dopo aver fatto commissariare il Comune di Ostra Vetere ora il Presidente del Consiglio Massimo Bello ci prova anche con Senigallia. Tra l'altro questo nuovo regolarmento è anche scritto male negli articoli, senza continuità logiche, come se fosse redatto da uno studente al primo anno di Giurisprudenza e non da un tecnico. Come minoranza abbiamo pronte decine di emendamenti che sicuramente verranno respinti. Il sindaco ci ha detto che non capiamo ma da che pulpito... Abbiamo un sindaco che non sa rispondere sulle luminarie finite nel fiume, su una programma di mandato copiato da un altro comune, che fa commissariare la Fondazione Città di Senigallia... Ci rivolgiamo a tutta la cittadinanza per combattere insieme questo modo di fare politica che non ci appartiene".

Per Paola Perlini di Vola Senigallia "in un momento così importante per la discussione democratica della città non si può andare avanti a colpi di maggioranza, tanto più che la minoranza rappresenta un’ampia parte della città". "Anche le modalità con cui vengono svolte le commissioni (convocate il venerdì per il lunedì mattina senza preavviso) fanno capire che non si vuole il confronto - aggiunge Enrico Pergolesi di Diritti al Futuro -. Nonostante le immense differenze politiche tra i due schieramenti, alcuni punti in comune potevano essere condivisi ma non hanno voluto". Anche per il consigliere di Vivi Senigallia Lorenzo Beccaceci si tratta "dell'ennesima forzatura di questa maggioranza e di Massimo Bello, che fece lo stesso anche in occasione del bilancio lo scorso anno". Il consigliere Pd Rodolfo Piazzai ha sottolineato che "anche per la commissione di lunedì mattina era già tutto deciso". "Dicono bugie anche sulla natura del regolamento, che è stato modificato per il 50%. Non si tratta di un atto formale, ma sostanziale ed è un atto politico importante. Dicono che vogliono risparmiare, tagliando le commissioni, ma è una bugia. I commissari non vengono pagati in quanto tali ma percepiscono il gettone per le riunioni delle commissioni, dunque non in funzione del numero di esse ma delle riunioni che resteranno le stesse".

Lunedì mattina in Commissione i consiglieri di minoranza sono intervenuti per annunciare la volontà di uscire dall'aula anche per l'atteggiamento irrispettoso e anti democratico tenuto dalla maggioranza "che sui media offende e insulta la minoranza con attacchi sessisti dai quali si dissocia anche il consigliere di Forza Italia Luigi Rebecchini". Il riferimento in particolare è all'epiteto di "maestrina" e "signorina" e "consigliere" al posto di "consigliera" rivolti alla consigliera Pd Chantal Bomprezzi dalla maggioranza. "Il linguaggio tenuto da questa maggioranza, i toni, gli insulti, non solo a livello personale, le esternazioni sessistem dicono tutto di questa Amministrazione che oltretutto non rispetta neanche le regole democratiche -afferma la Bomprezzi. "Chantal sa difendersi da sola ma il Pd sarà sempre dalla parte delle donne, soprattutto quando offese, intimidite, insultate con una dialettica sessista - aggiunge il segretario Pd Massimo Barocci -. Noi non ci abbasseremo mai al loro livello. Abbiamo fatto proposte per un regolamento a favore della città. Le amministrazione dì centrosinistra hanno sempre garantito tempi e modalità di intervento delle minoranze. Invece questa amministrazione ha pensato solo, come primo atto, ad aumentarsi gli emolumenti del 35%, per non parlare delle tasse".

La minoranza ribadisce che non si fermerà e "oltre a ricorrere al Prefetto, andranno avanti anche in altre sedi per il riconoscimento dei diritti democratici".








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