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Volpini: "Un errore trasformare la Rsa di Corinaldo in struttura Covid"


La volontà dell'ASur di realizzare una struttura Covid per pazienti anziani e con disabilità che hanno contratto il virus proprio all'interno della Rsa di Corinaldo comporterebbe non poche conseguenze.
“Sembra che l'Asur sia intenzionata a trasformare la Rsa di Corinaldo in Rsa Covid, che ospiterà quindi pazienti anziani, che necessitano di assistenza, che sono positivi al Covid -spiega Volpini- non giudico la scelta di istituire Rsa Covid in quanto tali a fronte delle necessità imposte dall'emergenza sanitaria, ma rispetto a questa Rsa specifica occorre che ognuno si assuma le proprie responsabilità”. Far diventare proprio la RSA di Corinaldo una struttura Covid comporterebbe due problemi specifici e non secondari. “Se la Rsa diventerà Covid, il distretto sanitario, che ha un bacino di utenti di circa 80 mila persone, non avrà più una Rsa dal momento che quella di Corinaldo è l'unica struttura del territorio dove vengono ricoverati pazienti anziani con cronicità e bisognosi di assistenza, malati oncologici, pazienti provenienti dalle strutture ospedaliere e che necessitano di un periodo di recupero. Ecco, se la Rsa diventasse Covid, bisogna considerare che nel territorio verrà meno una struttura di questo tipo”.
I dubbi sono legati anche alla conformazione stessa della Rsa di Corinaldo che non garantirebbe la sicurezza dei percorsi pulito-sporco tra l'area Covid e quella free. L'edificio infatti è dotato di un solo ingresso, che sarebbe comune ai due percorsi, ha un solo ascensore e una sola scala di ingresso.
“Nella struttura di Corinaldo inoltre non è affatto semplice garantire la separazione dei percorsi pulito-sporco, necessari in tutte le Coviderie -aggiunge Volpini- all'interno della stessa struttura continuerebbero a convivere la rsa Covid e altre attività distrettuali come alcuni servizi ambulatoriali. Per tutti questi motivi credo che prima di decidere per una Rsa Covid a Corinaldo occorra riflettere bene perchè la scelta non può essere presa sulla scia emotiva legata all'emergenza sanitaria, ma vanno valutate attentamente tutte le possibili conseguenze che ne deriverebbero”.

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