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Una nuova sanità per l'ospedale: le proposte del comitato

3' di lettura Senigallia 04/09/2021 - Non è certo sufficiente la dimissione di un direttore della Sanità regionale per risollevare le sorti della sanità marchigiana e nello specifico dell’Ospedale di Senigallia.

Anche perché come Comitato abbiamo chiesto uno “spoil system” totale, quindi ci attendiamo la sostituzione dei direttori, Asur dr.ssa Storti e AV2 dr. Guidi, per quello che riguarda il nostro nosocomio. I tempi sono maturi. Da queste nuove nomine, i cui tempi speriamo non durino mesi per l’ingorgo burocratico che verrà a crearsi, non ci aspettiamo la panacea ai disastri sanitari fatti in questo ultimo decennio ma certamente ci attendiamo un nuovo modo di ragionare e gratificare le strutture in base alle potenzialità e alle prestazioni sanitarie erogate. Riconoscerne il merito. Occorre una visione chiara del progetto che si ha in mente, programmare quello che occorre ai vari territori potenziando le strutture rimaste ad iniziare da quelle DEA di primo livello, come l’Assessore Saltamartini ha definito ufficialmente l’Ospedale di Senigallia, con tutte le specializzazioni annesse e connesse.

Secondo noi occorre quindi un progetto ben definito per l’Ospedale di Senigallia, fondato su due punti. Il primo punto prevede lo sganciamento della nostra struttura dalla AV2 (Jesi e Fabriano). Questa decisione servirebbe per dare autonomia amministrativa e gestionale in un modello che preveda l’AV2 divisa a metà e vedrebbe Senigallia Ospedale Territoriale della Provincia Nord di Ancona, con i comuni di Falconara, Montemarciano e Chiaravalle che non graverebbero più su Torrette. L’Ospedale di Torrette, unico DEA DI 2 LIVELLO REGIONALE, sarebbe depurato e verrebbe dedicato così solo ad interventi speciali per tutta la regione e oltre.

Il secondo punto è un Piano Pluriennale Sanitario di interventi per l’Ospedale di Senigallia che riguarda:

1) il Personale (no ad assunzioni a tempo determinato ma a tempo indeterminato) e per il Pronto Soccorso/OBI/MURG Personale a tempo indeterminato per garantire due medici anche la notte (oltre ad un medico MURG, dedicato alla guardia medica notturna e festiva);

2) le Strutture dipartimentali (UOSD – Unità Operativa Semplice Dipartimentale) Assegnare autonomia gestionale nei “reparti” dove sono state soppresse (e/o spostate a Jesi o Fabriano – ex ASUR DG 361/2017 e 481/2016) le strutture complesse: oculistica, otorinolaringoiatria, fisiatria, oncologia, laboratorio analisi, radiologia ecc. (praticamente quasi costo zero); Personale di radiologia a tempo indeterminato per garantire medici radiologici h24 sempre presenti (anche notturni e festivi come previsto dalla norma: guardia radiologica). Tutto questo punto sarebbe a costo zero per i conti della Regione.

3) l’Utic di Cardiologia: riassegnare questa specialità tolta d’imperio dalla 361/2017 e, nonostante promesso dalla passata amministrazione Regionale, mai riassegnata ufficialmente.

Capitolo a parte Distretto e territorio attualmente depotenziato e coordinato da Jesi Ridare autonomia ai vari distretti (Senigallia, Jesi, Fabriano, Ancona) con personale dedicato, assumendo il personale mancante e non usando gli stessi come jolly Governatore Acquaroli , Assessore Saltamartini e gentile giunta Regionale vi invitiamo a tenere conto di queste proposte. Noi siamo disponibili ad un confronto.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-09-2021 alle 10:27 sul giornale del 06 settembre 2021 - 672 letture

In questo articolo si parla di sanità, attualità, ospedale, senigallia, Comitato Cittadino per la difesa Ospedale Senigallia, comunicato stampa

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