x

La presenza dello scultore Coriolano Campitelli a Senigallia fra le due guerre

2' di lettura Senigallia 03/09/2021 - In seguito al terremoto che colpisce Senigallia nel 1930, la famiglia Campitelli, originaria di Jesi, spinta da nuove prospettive di lavoro, decide di trasferire la loro impresa edile in questa città. E il giovane Coriolano (Jesi 1903 – Roma 1968), che aveva già manifestato una certa attitudine verso le arti plastiche, segue la decisione di famiglia.

Questa fase della sua carriera artistica, che durerà circa un decennio, si caratterizza per una maggiore fiducia nei propri mezzi espressivi e per la scelta definitiva e consapevole di intraprendere l’attività di scultore a tempo pieno e in modo autonomo.

Benchè la Senigallia di allora potesse sembrare una città priva di stimoli culturali, pur tuttavia era attraversata da un frenetico desiderio di rinascita, e una nutrita colonia di artisti, fotografi e letterati, per lo più proveniente da Roma, ogni anno faceva tappa estiva sulla sua ridente e ospitale “spiaggia di velluto”. Eppoi, proprio a Senigallia in quegli stessi anni operavano tre importanti scultori: Silvio Ceccarelli (Senigallia 1901 – 1985), Alfio Castelli (Senigallia 1917 – 1992) e, fra il 1939 e il 1942 è presente anche Othmar Winkler (Brunico 1907 – 1999). E’ difficile da documentare I rapporti intrattenuti da Coriolano con questi artisti, ma il fatto che frequentasse amici comuni come il Dott. Cesare Moreschini e Maria Grazia Gabani, che nel 1939 sposerà O. Winkler, non possono che confermarli.

I dieci anni che Coriolano trascorre a Senigallia, la cui arte scultorea risente del gusto novecentista, la corrente artistica sostenuta dal Regime, sono intercalati da frequenti e lunghi soggiorni romani dovuti ad importanti lavori che gli vengono commissionati in quella città (v. per esempio la statua “Il calciatore” (1940), nella Sede dei Vigili del Fuoco alle Capannelle, Roma). Fra le mostre d’arte a cui Coriolano partecipa in questi anni, degne di nota sono la III Mostra Marchigiana del Sindacato di B. A. in Ancona (1935), dove espone “Eva” e “Sbadiglio”, e il concorso per il “Monumento a Filippo Corridoni” (1935). E’ probabile che sua sia stata l’idea, poi messa in atto dallo scultore fanese Oddo Aliventi (1898 – 1975), di sostituire il “profilo” della montagna sul Passo del Furlo con quello del Duce.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-09-2021 alle 16:20 sul giornale del 04 settembre 2021 - 320 letture

In questo articolo si parla di cultura, coltorti, comunicato stampa

Licenza Creative Commons L'indirizzo breve https://vivere.me/chxR





logoEV
logoEV
logoEV