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Terapie con anticorpi monoclonali: Volpini, "Non è un caso che sia stato scelto l'ospedale di Senigallia per le infusioni"

2' di lettura Senigallia 27/03/2021 - L'avvio della terapia con anticorpi monoclonali contro il Covid19 ha suscitato grande entusiasmo da parte dei cittadini e non solo. Venerdì sono state effettuate le prime due infusioni e ieri è toccato ad altri due pazienti, seguiti nel reparto di Medicina Interna del primario Marta Morbidoni all'ospedale di Senigallia.

Le terapie con anticorpi monoclonali vengono effettuate nella fase iniziale della malattia e in soggetti “ad elevato rischio di sviluppare la forma grave del virus” e a segnalare i candidati idonei ad essere sottoposti alla terapia sono l'USCA, il medici di famiglia e i pediatri di libera scelta.

“Non è un caso che l'opportunità di somministrare le terapie con gli anticorpi monoclonali sia stata stata data all'Ospedale di Senigallia e questo perchè fin dall'inizio della pandemia, grazie al lavoro, allo spirito di dedizione, al sacrificio di medici, infermieri e di tutti gli altri operatori, il nostro nosocomio ha saputo sviluppare expertise e preparazione nel curare questi pazienti -spiega Fabrizio Volpini, coordinatore dell'USCA- Il raggiungimento di questo risultato è passato attraverso uno stravolgimento organizzativo imponente, con soppressione, accorpamento di reparti, apertura di un numero consistente di posti per malati Covid. Questo accadeva durante la prima ondata , quando i pazienti arrivano prevalentemente dalla provincia di Pesaro duramente interessata dall'epidemia, e accade ora nella seconda/terza ondata quando i pazienti da ospedalizzare oltre che dal nostro territorio arrivano da quelli limitrofi. Di fronte alla malattia e a persone in difficoltà respiratoria, ossigeno e cure mediche devono essere garantite a tutti, ed è per questo che nessuno si è mai tirato indietro. Sulla competenza, preparazione e spirito di squadra delle equipe dell'ospedale di Senigallia, consapevole anche delle tante difficoltà organizzative, di personale, di attrezzature, non ho mai nutrito dubbi, nè ora nè qualche mese fa”.

Le infusioni di anticorpi monoclonali devono avvenire in ambiente protetto, e per questo sono stati individuati i reparti di Medicina Interna, ma un ruolo chiave è svolto dall'USCA e dai medici di famiglia nell'individuare i pazienti indonei. “Gli anticorpi monoclonali devono essere prescritti nella fase iniziale della malattia in soggetti che possono sviluppare la forma più grave del virus, come i diabetici, i cardiopatici e gli obesi -aggiunge Volpini- ed è per questo l'USCA e i medici di famiglia, figure sanitarie che presidiano il territorio, sono i soggetti più indicati per individuare i pazienti”.






Questo è un articolo pubblicato il 27-03-2021 alle 15:06 sul giornale del 29 marzo 2021 - 2690 letture

In questo articolo si parla di attualità, vivere senigallia, giulia mancinelli, articolo e piace a Daniele_Sole

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