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Marchionni: "I medici di famiglia sempre disponibili a vaccinare, metteteci in condizione di farlo senza sprecare dosi"
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Quale coordinatore della equipe dei medici di medicina generale di tutta la città di Senigallia, vorrei contribuire a fare un pò di chiarezza sul rapporto tra campagna vaccinale e ruolo in essa dei medici di famiglia.
1) Una premessa:
vaccino Astra Zeneca:
anche oggi il Ministero della Salute, raccogliendo le raccomandazioni del mondo scientifico europeo e inernazionale ha ribadito la sicurezza del vaccino indicato per tutte le classi di età ad eccezione dei c.d. soggetti altamente vulnerabili (per cui esiste una tabella precisa che il vostro medico conosce). Giustamente in questo documento si ricorda che a fronte di oltre 10 milioni di dosi iniettate si è ottenuto oltre 75% di efficacia e 100% di protezione da ricovero ospedaliero anche in caso di contrazione malattia a fronte di 30 casi di morti associate. Ecco il termine: associazione. Cioè ad oggi non vi è alcuna prova che questo inoculo porti a morte tranne nel caso di shock anafilattico possibile, come noto, con ogni farmaco compresa un'aspirina etc. Quindi per chi è indicato, se si rifiuta, si assume una enorme responsabilità rispetto l'estinzione di questa piaga pandemica.
2) il ruolo dei medici di famiglia nella vaccinazione.
Come molti sapranno è stato siglato un accordo tra i MMG e regione per fare vaccini.
Ma in questo momento l'unica categoria che essi possono vaccinare, per volere della regione, sono gli ultraotantenni rimasti ancora fuori, quindi in particolare i domiciliari.
Bene.
Noi MMg senigalliesi avevamo già creato per questa categoria un progetto in accordo con il direttore di distretto, ma ci sono due ordini di problemi:
a) da domani l'unico tipo di vaccino a disposizione è il sopra citato Astra Zeneca (esattamente 10 dosi per medico a settimana), vaccino che, come abbiamo detto sopra non è indicato per i soggetti molto vulnerabili che guarda caso sono la massima parte degli ultraottantenni domiciliari.
b) il lavoro in equipe (cioè nel nostro caso un raggruppamento di 32 medici della città) per avere turnazione completa (necessaria per non lasciare sguarniti gli studi per le altre attività e per poter lavorare in condizioni di sicurezza) abbisogna di una sede adeguata di confezionamento delle fiale e dell'aiuto prezioso di infermieri territoriali perchè, come noto un pò tutti i vaccini antiCovid, per non essere sprecati hanno bisogno di predisposizione esatte delle dosi da consumarsi in tempi ristretti.
Ma ciò all'ultimo momento ci è stato negato (da parte degli organismi regionali) nonostante nel contratto siglato si citi chiaramente la possibilità di accordi ed integrazione piena con le forze del distretto, cioè come si è fatto per le case di riposo in cui MMG, infermieri territoriali, farmacia territoriale e amministrattivi hanno mirabilmente collaborato.
Quindi come rappresentante della equipe dei medici senigalliesi, a fronte di queste due problematiche ho fatto richiesta ai dirigenti regionali di:
- aprire subito alle categorie del piano vaccinale della seconda fase a partire dalla classe 70-79 anni, per non sprecare vaccini, laddove questi Astra zeneca (a nostra disposizione) non potranno esser inoculati nella maggioranza degli over 80 domiciliari perchè incompatibili per estrema fragilità.
-sostegno fattivo da parte dei distretti per mettere a disposizione dei MMG sedi opportune e infermieri.
Concludo dicendo che per l'immediato futuro proseguimento della campagna vaccinale (cioè delle altre categorie del piano nazionale che dovrebbe esser già iniziato) i medici di famiglia di Senigallia, ribadiscono la loro totale disponibilità a vaccinare anche 12 ore al giorno in turni, in più sedi comuni (ideale 2-3 sedi della città) con l'auto dei già citati distretti, di istituzioni pubbliche e private.

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