Festeggiamo la donna con Sabrina Moretti: ‘’Lo sport in Italia è sempre stato il calcio maschile: spero che tutte le discipline avranno una divulgazione migliore’’

Vivere Senigallia (Edoardo Diamantini): Quando e come nasce la tua passione per il tennis tavolo?
Sabrina Moretti: Nasce all’oratorio di Falconara, dove sono nata. Mia madre allora non aveva molta disponibilità economica, e non si poteva permettere di pagarmi quote, così sono andata all’oratorio, lì un vicino di casa mi ha prestato casualmente una racchetta da tennis tavolo, e da ‘’qui’’ è nato tutto. Giocando ho poi iniziato mano a mano a vincere e le vittorie mi hanno portato poi a Senigallia, dove è iniziata la mia carriera sotto la guida di Enzo Pettinelli.
Vivere Senigallia: Hai partecipato a numerose competizioni e militato in molte squadre di Serie A dal 1986 ad oggi: qual è la partita della tua carriera che ricordi con maggior piacere?
Sabrina Moretti: Naturalmente con più emozione ricordo quando ho vestito per la prima volta la maglia azzurra, ho partecipato a tre campionati europei e due campionati del mondo. È stato bello il prendere parte a queste competizioni con tutte queste nazioni e tutti questi giocatori, avevo tra i 18 e i 20 anni all’epoca. Adesso, a distanza di molti anni, ho vinto i campionati del Mondo veterani di doppio, insieme a Laura Lorenzetti, a Las Vegas, e mi sono qualificata fra le prime 8 della mia categoria, un’altra bella soddisfazione! Ma sicuramente quelle che ho sopracitato rimangono le migliori per me.
Vivere Senigallia: Sei un istruttrice di riferimento presso il Tennis Tavolo Senigallia. Come si vive questa realtà nel mezzo dell’emergenza Covid-19…
Sabrina Moretti: Stiamo rispettando le attuali norme legate all’emergenza da Covid-19, anziché 16 tavoli ne abbiamo al momento solo 6, puoi entrare nella struttura solo se si possiede un certificato medico agonistico e… Non vediamo l’ora che questa ondata di problemi passi! Per poi riprendere le attività nel loro normale svolgimento permettendo il gioco a più persone possibili. Ma nonostante tutto non ci troviamo assolutamente male nel rispettare le ‘’nuove’’ regole.
Vivere Senigallia: Nel giugno del 1995, a Genova, in occasione dei Campionati Italiani, sei scesa in campo con un body rosso con le mezze maniche. Allora era vietato e venisti poi cacciata dal campo di gioco dall’arbitro. Da ‘’qui’’, la celebre ‘’storia del body’’, battaglia che ti rese nota a livello nazionale e che ti ha visto vincitrice portando un significativo cambiamento per l’abbigliamento femminile nel tennis tavolo: come è stato a livello psicologico e morale l’affrontare una battaglia così importante?
Sabrina Moretti: La storia del body è stato un momento molto interessante della mia vita, non pensavamo di poter suscitare così tanto clamore. Io giocai con il body semplicemente per il fatto che mi sentivo più comoda, poi venni cacciata, e da lì partì una battaglia con la federazione che fu vinta prima a livello italiano, poi nazionale. Adesso chiunque può giocare con un abbigliamento che non siano solo pantaloncini e magliette, che spesso risultano un vestirsi prettamente maschile, il body quindi è ora un’opzione per tutti! È stata una bella soddisfazione oltre che un’esperienza di vita, abbiamo partecipato a molte trasmissione televisive e siamo stati noti sulle più grandi testate giornalistiche italiane per questa storia.
Vivere Senigallia: 8 marzo, giornata internazionale dei diritti della donna. Nello sport, così come nella vita, le donne stanno assumendo ruoli sempre più importanti; ancora però in alcune realtà sportive, le atlete hanno ancora una inferiore copertura mediatica ed economica: questa ‘’barriera’’ potrà mai essere superata?
Sabrina Moretti: Lo sport in Italia, tralasciando il periodo del Covid che secondo me ha portato a molti cambiamenti, è sempre stato il calcio, soprattutto maschile! Certo è che vi sono molte discriminanti, sia economiche che di immagine per la donna all’interno dello sport. Però, se uno guardasse per esempio i mondiali di calcio in America, le donne sono più seguite perché vincono e sono concepite, sportivamente parlando, a livello di immagine in maniera diversa. Le donne purtroppo da noi vengono spesso associate solo a determinate discipline, il primo esempio che mi viene in mente è la scherma ed in questo caso gli uomini sono invece poco pubblicizzati. L’unico sport principalmente pubblicizzato resta quindi solo il calcio maschile! Forse avremo un po’ più di popolarità quando gli stessi sport avranno una divulgazione diversa. Quindi non solo quando vi sono le Olimpiadi o i Mondiali, ma anche nella quotidianità.
Vivere Senigallia: Obiettivi ed ambizioni per il futuro?
Sabrina Moretti: Spero che più persone possibili si interessino a giocare a ping-pong, che ancora voglio chiamare così perché lo preferisco. Il ping-pong aumenta i riflessi e sviluppa molte capacità di coordinazione, per i bambini, giovani e anche anziani. Pensate che quando sono andata a fare i Mondiali, vi erano 8 persone over 90. Quindi mi piacerebbe che questa disciplina si sparga a macchia d’olio, non solo in Asia, ma anche in tutto il mondo. Che più persone possibili lo conoscano, lo giochino e si divertano! I miei obiettivi sono quindi legati sia a questo, che anche ai miei prettamente personali: continuare a far i campionati del Mondo, europei e veterani e giocare in serie A, finché ciò sarà possibile. E ovviamente cercare a mia volta di tramandare ai miei allievi quanto mi è stato trasmesso dal mio maestro Enzo Pettinelli, al quale devo tutto!

Questa è un'intervista pubblicata il 04-03-2021 alle 23:59 sul giornale del 06 marzo 2021 - 1013 letture
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