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Crack Banca Marche: sentito come teste Masera, ultimo presidente del Cda

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di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it


banca marche|
E' ripreso lunedì 25 gennaio presso il tribunale di Ancona il processo per il crack Banca Marche con un testimone di rilievo. Si tratta del prof. Stefano Rainer Masera, ultimo presidente del C.D.A di Banca Marche prima del commissariamento. Incalzato dall’avv. Corrado Canafoglia, in rappresentanza di oltre 3.000 risparmiatori truffati come legale dell’Unione Nazionale Consumatori, il professore ha rivelato alcuni passaggi della vicenda, sino ad oggi ignoti.

Masera ha infatti rifeirto di essere stato contattato dall’imprenditore Francesco Merloni, che rappresentava una cordata di imprenditori disposti a mettere 2 o 300 milioni di euro all’interno delle casse di Banca delle Marche, per far ripartire l'istituto. Il professore ha riferito anche di aver proposto al Governo allora presieduto da Enrico Letta e dal ministro al MEF Saccomandi, la possibilità di utilizzare lo strumento dei “monti bonds”, già utilizzato per la vicenda Monte Paschi di Siena, ma il governo rifiutò la possibilità.

Il teste ha ripercorso le concitate vicende che si sono susseguite tra luglio e agosto del 2013 quando nonostante fosse già stata effettuata una importante svalutazione del credito nei mesi precedenti, il direttore generale Goffi e il responsabile crediti di Banca Marche Candolfo, presentarono al CDA della banca un’ulteriore svalutazione dei crediti che portarono l’ammontare delle perdite di Banca delle Marche a 713 milioni, aprendo così il commissariamento della banca. Su quest’ultimo punto il prof. Masera ha ammesso che il CDA e lui stesso recepirono tale ulteriore svalutazione fidandosi di quanto Goffi e Candolfo avevano prospettato. In conclusione il teste ha detto di ricordare "vagamente l’operazione che a settembre portò la Banca d’Italia a versare nelle casse di Banca delle Marche oltre 4 miliardi", utilizzati dall’istituto marchigiano per liberarsi dal debito che questo aveva con la BCE.

L’udienza è stata poi rinviata all'8 febbraio. "Anche oggi è emerso un ulteriore tassello sulle responsabilità del crack Banca Marche che merita un approfondimento non solo verso gli attuali imputati ma anche verso altri soggetti delle istituzioni -commenta l'avvocato Canafoglia che durante il dibattimento ha detto a Masera di "essere stato ministro di questa disastrata repubblica, oltre che alto dirigente di Banca d’Italia", e lo ha invitato "a liberarsi dell’atteggiamento professorale per invece attenersi al suo ruolo di teste obbligato a riferire la verità dei fatti a lui noti".



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