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Il virologo Silvestri vaccinato al Covid: "Solo la scienza poteva tirarci fuori da questo incubo"

3' di lettura Senigallia 07/01/2021 - Non può che essere uno dei testimonial migliori per sensibilizzare sulla campagna di vaccinazione per il Covid19 partita in tutto il mondo. Il prof. Guido Silvestri, immunologo senigalliese di fama internazionale e docente alla Emory University di Atlanta, che fin dall'inizio della pandemia è stata una delle voci più autorevoli e veritiere nel panorama scientifico in tema di Covid, ha ricevuto il vaccino della Moderna. Ecco le sue parole.

"Il 20 marzo 2020, nel post “L’OTTIMISMO CHE VIENE DLLA CONOSCENZA”, scrissi: “Si sta lavorando alacremente soprattutto qui negli USA su diverse piattaforme vaccinali, in particolare vaccini a RNA e vaccini a base della proteina spike (S) ricombinante. Questi vaccini potrebbero essere pronti per gli studi clinici iniziali (safety + immunogenicity) entro l'autunno, anche se per studi di efficacia ci vorranno probabilmente 12-18 mesi.” Il 27 marzo 2020 in un post dal titolo “SCATENIAMO L’INFERNO DELLA SCIENZA!”, scrissi: “Ci sono in fase accelerata di studio clinico oltre una dozzina di anticorpi monoclonali altamente efficaci nel neutralizzare SARS-CoV-2, che spesso funzionano contro il virus a bassissime dosi. Questi anticorpi sono stati isolati e clonati dal sangue di pazienti guariti da COVID-19 e presto verranno usati in terapia.” Ed aggiunsi, sempre in quei giorni: “La presenza della SCIENZA è il motivo fondamentale per cui io ripeto come un disco rotto che bisogna essere OTTIMISTI, nonostante i bollettini pieni di morti e di nuove infezioni. Oggi non siamo nel 1348 della morte nera, o nel 1630 della peste manzoniana e neppure nel 1918 della Spagnola.

Oggi siamo nel 2020, un’epoca in cui la scienza ha messo a nostra disposizione tecnologie straordinarie di studio e di ricerca delle malattie virali. L’inferno della scienza si sta scatenando in tutta la sua potenza contro COVID-19, e non c’è NESSUN DUBBIO, ma proprio nessuno, che presto vinceremo questa battaglia.” Avevo ragione – anzi, nel caso dei vaccini ero stato pure troppo pessimista. Poco più di nove mesi dopo, al 5 gennaio 2021 (ieri), 5.306.797 persone sono state vaccinate negli USA con vaccini a RNA, quello di Pfizer e quello di Moderna, entrambi con 95% di efficacia nel proteggere da COVID-19. Sempre al 5 gennaio sono state somministrate, negli USA, 414.945 dosi di anticorpi monoclonali (Lilly e Regeneron) che riducono in modo significativo il rischio di ricovero ospedaliero se somministrati nella fase iniziale della malattia. Oggi, come vedete nella foto qui sotto, è venuto anche il mio turno di vaccinarmi (Moderna), e credo sia stato uno dei momenti più belli ed emozionanti della mia vita di scienziato.

Solo la scienza, la nostra amata scienza, poteva tirarci fuori da questo incubo, e la scienza – ormai non c’è alcun dubbio – ha mantenuto la sua promessa. Ora sta a noi, da entrambi i lati dell’Atlantico, implementare le scoperte scientifiche, vaccini ed anticorpi in primis, in modo pragmatico ed efficiente, per limitare sempre di più di danni di COVID-19. Io sono convinto che ce la faremo a vincere anche la battaglia della IMPLEMENTAZIONE. Nonostante i soliti nanociambotti “no-tutto”, e nonostante quelli che remano contro, a volte purtroppo da ruoli “istituzionali”. Ci riusciremo grazie alla scienza, grazie alla medicina, grazie al sano ottimismo della conoscenza, grazie agli sforzi grandi e piccolo di ognuno di noi.






Questo è un articolo pubblicato il 07-01-2021 alle 17:13 sul giornale del 08 gennaio 2021 - 1813 letture

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