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Il dottor Stranumore: SanPa. Avete ragione tutti... tranne Red Ronnie

3' di lettura Senigallia 06/01/2021 - Quando tutti dicono la propria, in genere, evito di dire la mia. Ma la storia di SanPa (che conoscevo in parte) mi appassiona.

Quando tutti dicono la propria, in genere, evito di dire la mia. Ma la storia di SanPa (che conoscevo in parte) mi appassiona. In realtà, come sempre mi capita, ad affascinarmi, sconvolgermi, non è tanto la narrazione dei fatti, ma le reazioni che questa suscita.

La figura di Muccioli è da studiare, sicuramente. Andrebbero analizzati quel carisma innato, quell'aura da Santone illuminato.
Ma ciò che più di tutti impressiona è il dibattito che è esploso, oggi come ieri, intorno alla sua figura.
C'è chi lo difende a prescindere. Cieco davanti agli errori. E chi lo condanna a prescindere sordo di fronte a migliaia di voci che urlano il suo nome. Il nome di chi li ha salvati.
In realtà, quello che emerge dalla serie, non è il ritratto di un santo, né quello di un mostro. È la storia di uomo. In tutte le sue sfumature. Per dirla con Nietzsche "Dove voi vedete cose ideali, io vedo cose umane, ah! Troppo umane..."


Un uomo che ha provato a mettere una pezza nel buco lasciato dallo Stato. E a volte, la pezza, è stata peggiore del buco. Lo Stato è il grande assente, ingiustificato. Questo è lampante.
Chi guarda la serie, senza conoscere la storia di SanPa ne esce inevitabilmente destabilizzato. Le domande che sorgono, spontanee, sono tante. Il fine buono giustifica sempre i mezzi? Fino a dove ci si può spingere a fin di bene? Ribaltando la frase di Andreotti: Il potere logora, forse, chi ce l'ha? Le tante vite salvate, giustificano quelle perse? L'uomo forte, virile, conservatore, il capofamiglia, che mette in ordine le cose, è quello che ci vuole in una situazione di caos? E quell'uomo che si mostra così virile, nasconde in realtà debolezze, reprime la sua natura? Red Ronnie è la cosa peggiore di tutta la serie? Si. Si. Questa è l'unica domanda a cui si risponde facilmente. Si.


L'educazione è amore, oppure crudeltà come sostiene Montanelli. Ah, Montanelli. Non ho mai amato e odiato allo stesso tempo qualcuno come amo e odio questa magica penna fascista. "Io avevo Mussolini. Ho portato la camicia nera con entusiasmo fino ai 25 anni". Appunto...
Il paragone è venuto in mente a tutti. Così come la famosa frase di chi prova a giustificare il Duce: "ha fatto anche cose buone...". Ecco, se per Mussolini questa affermazione non ha alcun senso, riferita a Muccioli assume un significato diverso. Sicuramente più valido. È innegabile che Muccioli abbia salvato vite, come è innegabile che i metodi usati fossero sbagliati o comunque non adatti a tutti. Ha salvato tanti ragazzi, ma potrebbe aver insabbiato un omicidio. Evidentemente misogino (la metafora della penna e l'anello farebbe rabbrividire perfino Pacciani).
Il nostro cervello ci obbliga, durante tutta la serie, a cercare la soluzione facile. È bianco o nero? Muccioli è un Santo o un pazzo criminale?
La verità è tutta nella lucida analisi di Fabio Cantelli. Il profilo più interessante, onesto, limpido che la SanPa ci regala: "Vincenzo ce l'ho sempre con me. Quello che io sono è anche grazie a SanPatrignano e grazie a Vincenzo. Anche se mi tocca riconoscere: nonostante Vincenzo e nonostante SanPatrignano".
In un mondo di Red Ronnie siate Fabio Cantelli.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 06-01-2021 alle 14:34 sul giornale del 07 gennaio 2021 - 1492 letture

In questo articolo si parla di redazione, spettacoli, Giacomo Valeri, comunicato stampa

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