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Striscione per Giulio Regeni, online una raccolta firme per farlo tornare al suo posto

3' di lettura Senigallia 17/11/2020 - Ha provocato diverse critiche la rimozione dello striscione "Verità per Giulio Regeni", scomparso dalla facciata del comune di Senigallia.

Dopo giorni di botta e risposta tra opposizione e maggioranza, Enrico Pergolesi, consigliere comunale di Diritti al Futuro ha voluto lanciare una petizione sulla piattaforma Change.org per chiedere che lo striscione giallo torni al suo posto.

“Verità per Giulio Regeni”. Questa è la scritta nera su uno striscione giallo che fino a pochi giorni fa campeggiava sulla facciata del Palazzo municipale di Senigallia (An) - si legge sulla petizione che ha già raccolto 250 firme in poche ore - uno striscione e una scritta che accomunano tanti comuni italiani, istituzioni scolastiche, piazze pubbliche e monumenti utilizzati per dare diritto di cittadinanza alla verità per conoscere le responsabilità sulla morte sotto tortura del nostro giovane connazionale il 3 febbraio 2016 e il cui cadavere fu rinvenuto ai margini di una autostrada egiziana, come fosse un rifiuto. La tragica morte di Giulio nell’Egitto dominato dalle giunte militari e dai fanatici religiosi ha spinto anche la città di Senigallia (An) a innalzare questo striscione, per rivendicare la pubblica e comune richiesta di verità e giustizia per un giovane ricercatore reo solamente di portare avanti i suoi studi, denunciando le condizioni di vita di lavoratori sfruttati e la corruzione di sindacalisti e funzionari egiziani. Questo striscione, logoro e consunto, aveva sfidato in questi anni il caldo e il freddo, il sole e le piogge, rimanendo, ben saldo, a monito delle istituzioni e del governo nazionale, ma nulla ha potuto contro la foga iconoclasta del nuovo sindaco della città Massimo Olivetti e dei suoi assessori. Uno dei primissimi atti della nuova giunta senigalliese è stato quello di rimuovere questo striscione: forse che fosse percepito come un pericoloso focolaio di dissenso verso l'attuale amministrazione?

Successivamente, forse per rispondere alle numerose proteste fioccate sui social network, il sindaco Massimo Olivetti ha brandito una sua lettera al Presidente del Consiglio Conte e al ministro degli Esteri Di Maio (oibò!) in cui chiede giustizia e verità per Giulio Regeni a nome della cittadinanza senigalliese (meno male!), ben spiegando al Presidente e al ministro di aver rimosso il pericoloso drappo poiché «consunto e rovinato» (molto meglio una lettera ufficiale così poi la coscienza è tranquilla e non ci si pensa più!).

Reputiamo che questa vicenda sarebbe ridicola, se non riguardasse la memoria di un nostro connazionale così tragicamente scomparso. Per cui chiediamo al sindaco Massimo Olivetti:

di spiegarci il nesso logico fra rimuovere il drappo per Giulio e invitare il Governo ad un maggiore impegno sulla vicenda;

di riposizionare subito un nuovo striscione "Verità per Giulio Regeni" sulla facciata del palazzo comunale di Senigallia (An) almeno fino a quando non verrà fatta piena luce sulle responsabilità della tragica e ingiusta morte del giovane ricercatore italiano.

Le lettere finiscono nel cassetto. Gli striscioni sventolano all'aria aperta per ricordare alle istituzioni e alle comunità che la storia di Giulio Regeni è la storia della "meglio gioventù" di questo paese, che non va infangata da nessuno".






Questo è un articolo pubblicato il 17-11-2020 alle 18:56 sul giornale del 18 novembre 2020 - 786 letture

In questo articolo si parla di attualità, redazione, Sara Santini, articolo, comunicato stampa

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