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"Dehors chiusi tutto l'anno e un fondo salva imprese": le richieste degli operatori al Comune per salvarsi dal Covid

2' di lettura Senigallia 08/11/2020 - Dehors "chiusi" per essere utilizzabili tutto l'anno e un fondo comunale salve impese. Sono le due richieste che arrivano dagli operatori economici senigalliesi, in particolare quelli della ristorazione, al Comune per fronteggiare la crisi provocata dalle normative anti-Covid.

Le due proposte, che l'Amministrazione si è fatta carico di analizzare, consentirebbero sia di incrementare i coperti a bar e ristoranti che con l'inverno hanno spazi troppo piccoli al chiuso e dall'altro di dare una boccata d'ossigeno in termini economici alle aziende maggiormente in difficoltà. Nei giorni giorni scorsi gli esercenti del food avevano incontrato il sindaco Olivetti e gli assessori di riferimento per fare il punto sullo stato di “emergenza” in cui versa la categoria e nuovi incontri ci saranno anche in settimana.

La prima richiesta, quella di istituire un fondo salva imprese deve necessariamente fare i conti con i numeri e le risorse del bilancio mentre la seconda potrebbe essere di più facile applicazione. “Abbiamo chiesto al Comune la revisione del piano Cervellati nella parte riguardante i dehors -afferma Giacomo Cicconi Massi di Confartigianato- per avere la possibilità di chiudere gli spazi esterni ai locali in modo da poter essere utilizzati tutto l'anno. Naturalmente in armonia con l'estetica del centro storico ma dando così la possibilità ai locali di poter ampliare lo spazio che all'interno, per via del distanziamento è stato dimezzato. E molti ristoranti e bar sono anche piccoli. Per quanto riguarda il fondo salva imprese ci rendiamo conto dei limiti dei bilanci comunali ma ci sono situazioni che vanno corrette. Penso ad esempio alla Tari che a Senigallia è tra le più alte d'Italia ed è la tassa che in assoluto pesa di più sulle imprese”.

L'emergenza sanitaria che si è riaccesa in autunno e le nuove disposizioni anti Covid, con la chiusura di bar e ristoranti alle 18 rischia di mettere in ginocchio uno dei settori trainanti dell'economia cittadina. “La situazione è molto critica -aggiunge Cicconi Massi- ci si arrangia come si può, facendo l'asporto dopo le 18, spingendo aperitivi e pranzi dalle 10 alle 18 ma la verità è che c'è un calo del fatturato del 40% e a fine mese ci sono affitti, stipendi e fornitori da pagare. Siamo in attesa di interventi Governativi ma il clima è di grande incertezza”.






Questo è un articolo pubblicato il 08-11-2020 alle 09:34 sul giornale del 09 novembre 2020 - 1157 letture

In questo articolo si parla di attualità, vivere senigallia, giulia mancinelli, articolo

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