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Il Vescovo a San Paolino: "Non diamo per carità ciò che è dovuto per giustizia"

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di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it


Una festa del Patrono come non lo è mai stata. Ieri le celebrazioni per San Paolino da Nola hanno assunto una vesta insolita. In una cattedrale chiusa, alla presenza del sindaco Maurizio Mangialardi in rappresentanza della città, il vescovo mons. Franco Manenti ha presieduto, alle 18, un momento di “Ascolto e musica” trasmesso in diretta streaming sul sito della diocesi.

Sono state alcune testimonianze di un periodo “mai difficile come ora”. Toccante la lettera di una cittadina, colpita dal Covid-19 che ce l'ha fatta. “Tutto inizia con un po' di febbre, poi il raffreddore, non si sentono più i sapori fino al ricovero in ospedale con la maschera di ossigeno -racconta la testimonianza- e il cellulare come unico contatto con il mondo esterno”.

“Sono un medico del pronto soccorso dell'ospedale di Senigallia -racconta un'altra testimonianza- mai avrei immaginato di vivere questa emergenza, in ospedale in costante riorganizzazione, con un virus che non si conosce, con pazienti soli, con persone che muoiono troppo rapidamente. In questi giorni ho trovato i miei occhi, unica parte visibile dei colleghi, quelli del personale sanitario, quelli dei pazienti e tanti altri pieni di solidarietà”. Nei giorni dell'emergenza sanitaria il ricordo è anche al 4 maggio del 2014, giorno della tragica alluvione che ha colpito la città. “Oggi come allora nessuno poteva immaginare che da un primo allarme sarebbe scoppiata una tragedia”.

A concludere la riflessione sono state le parole del vescovo mons. Franco Manenti. “San Paolino aiutaci a tenere viva la speranza, aiuta le famiglie ad affidarsi a Gesu in modo da plasmare pensieri e scelte. Ti presentiamo tutti quelli che in queste settimane stanno lavorando per noi e aiutaci a sentirci responsabili e coltivare in città la cultura dell'incontro e insegnaci a non dare per carità ciò che è dovuto per giustizia”.