x

SEI IN > VIVERE SENIGALLIA > ATTUALITA'

articolo
As.Tro, corsi di (in)formazione sul gioco pubblico in tutto il territorio nazionale

4' di lettura
180

di Redazione


Bianchella: “Il gioco al fianco delle istituzioni e delle forze di polizia contro l’illegale”.

Ancora novità, in vista del 2020, altro anno cruciale per il gioco d’azzardo: sì al nuovo aumento, il terzo in un anno, che da febbraio travolgerà ancora una volta Slot e VLT, con un Preu ormai alle stelle, ma non tutte sono cattive notizie. In tutta Italia, dall’anno venturo, infatti, partiranno i corsi, voluti e promossi dall’associazione As.Tro: “(in)formazione”, condotti coi funzionari dei Monopoli sul gioco pubblico comprendente vincita in denaro.

Come si sa, il settore è molto complesso e in Italia è urgente sempre più una conoscenza ampia e regolamentata per il gioco pubblico. Lo ha detto e ripetuto Claudio Bianchella, responsabile nazionale dei territori per l’associazione As.Tro. Lo stesso Bianchella si è fatto promotore dei corsi di (in)formazione per le amministrazioni locali, le forze di polizia, sulla falsariga delle iniziative che la stessa associazione, già dal 2018 in realtà, ha realizzato in regioni specifiche come Lombardia, Emilia-Romagna e Marche soprattutto.

(http://www.assotrattenimento.it/2019/02/corsi-formazione-nella-regione-marche-as-tro-oggi-ad-ancona/)

La Regione in questione ha, appunto, ricevuto subito grande attenzione dalla società. Nelle Marche, dal 2017, come in larga parte delle regioni italiane, è in vigore una legge fortemente proibizionista di contrasto al gioco d’azzardo patologico, comprendente anche l’istallazione del distanziometro per raggi di espansione fino a cinquecento metri e l’obbligo, per gli esercenti, dell’utilizzo del logo “no slot”.

I corsi, che hanno previsto un periodo iniziale di avvio, hanno riscontrato un interesse notevole e così As.Tro ha interpellato direttamente l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ne ha difatti certificato la valenza e, con una nota, lo scorso 11 ottobre ha inviato le direzioni regionali ed interregionali a fornire la massima e piena collaborazione all’associazione. Sono state poi individuate valide figure professionali per affiancare Bianchella nel ruolo di relatore dei corsi di formazione. Un contributo importantissimo che ha portato la stessa As.Tro a iniziare e promuovere corsi, dal titolo “il gioco pubblico con vincita in denaro”, su tutto il territorio nazionale.

Gli incontri, dalla durata di tre ore, vedono la presenza dello stesso Bianchella e di funzionari dell’ADM e si incentrano sull’offerta di gioco, a cominciare dalla panoramica generale su tutto quanto previsto sul territorio nazionale. Il focus si spinge poi sulle new slot, le VLT e le agenzie di scommesse. Si chiude, infine, con un feedback sulle principali tipologie di gioco illegale sul mercato. Bianchella non ha nascosto i grandi propositi dell’iniziativa: “Dedicheremo attenzione al ruolo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, uno strumento fondamentale per tutti gli operatori del settore, le istituzioni, gli enti locali, le forze dell’ordine. Il nostro intento è quello di informare sul gioco pubblico con vincita in denaro. La filiera del gioco lecito vuole affiancarsi alle istituzioni, agli enti locali, alla polizia, per un percorso di blocco contro il gioco illegale, patologico e accessibile ai minori” - ha detto.

Una lodevole iniziativa, senza dubbio alcuno, dell’As.Tro, volta anche a favorire il dialogo laddove contro il gioco pubblico continuano a persistere luoghi comuni e stereotipi che inficiano quel che di buono e virtuoso ha fatto e sta facendo l’intera filiera. Tra questi luoghi comuni impossibile non citare il valore del distanziometro come strumento fondamentale alla lotta al gioco d’azzardo patologico. Uno studio recente pubblicato da Giochi di Slots, sulla base dei dati forniti dall’Associazione Eurispes e dall’Istituto Superiore di Sanità, ha difatti smentito l’efficacia del distanziometro. Infatti, su un totale di 13.000 giocatori problematici, il distanziometro potremmo dire che lascia il tempo che trova: la maggioranza del campione sceglie infatti di isolarsi per il suo momento col gioco, andando lontano dai luoghi più battuti, anche dai cosiddetti luoghi sensibili, preferendo zone isolate o in cui è comunque difficile trovare altro se non una sala da gioco. La stessa ricerca smentisce anche il mito del gioco d’azzardo, un fenomeno per il solo 36% della popolazione. Solo, si fa per dire, 13.000 soggetti possono peraltro definirsi patologici in luogo di una diagnosi medica.