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Finalmente aperta a Senigallia la sede ASPPI, a difesa dei Piccoli Proprietari Immobiliari

3' di lettura Senigallia 08/04/2019 - Dal mese di Aprile 2019 è attiva presso gli uffici di Senigallia, via Fratelli Bandiera 36 la sede del Sindacato ASPPI – Comprensorio Vallesina che il 01/10/2018 ha aderito agli Accordi Territoriali per i Comuni di Senigallia e Jesi per la stipula di contratti a canone concordato.

L'ASPPI (Associazione Sindacale Piccoli Proprietari immobiliari) è stata costituita a Bologna all'inizio degli anni '50 e si è estesa progressivamente su tutto il territorio nazionale, fino a costituirsi 30 anni fa in Associazione Nazionale. Con i suoi oltre 70 anni di storia ASPPI rappresenta una delle realtà più consolidate e affidabili presenti nel mondo della proprietà immobiliare. Oggi, la rete delle sedi territoriali, dei centri operativi e dei centri servizi ASPPI è diffusa nella quasi totalità delle province italiane e in moltissimi comuni; sono associate ad ASPPI più di 50.000 famiglie ed oltre 1.000 condomini che aderiscono collettivamente: ciò comporta il coinvolgimento diretto nella vita associativa di oltre 100.000 persone.

ASPPI negli anni ha sviluppato una forte capacità di offrire agli associati servizi sempre più qualificati, legati alla gestione degli immobili. Consulenze legali e gestioni dei contratti di locazione, gestione di pratiche amministrative, consulenza fiscale, amministrazione dei condomini, formazione degli amministratori, assistenza nei lavori di manutenzione e ristrutturazione.

La Risoluzione n. 31/2018 l’Agenzia delle Entrate ha fornito, in risposta ad un interpello, chiarimenti in merito all’obbligo di attestazione in caso di locazione a canone concordato non assistita, ovvero stipulati senza l’assistenza delle organizzazioni di categoria. Tale attestazione deve essere rilasciata dalle organizzazioni firmatarie dell’accordo concluso su base locale, con la quale viene confermata la rispondenza del contenuto economico e normativo del contratto di locazione all’Accordo Territoriale, ed è necessaria per il riconoscimento delle agevolazioni fiscali previste dalla legge e cioè:

  • L'imponibile irpef (la parte del canone, cioè, che va dichiarata sul 730 o sull'unico) è del 66,5%, anziché l'85% ordinario, nel caso in cui non si scelga la cedolare secca;

  • L'imposta di registrazione (che proprietario e inquilino devono di norma pagare metà per uno) è dell'1,4% annuo sul valore del canone, anziché del 2%;

  • I comuni possono stabilire aliquote più basse per l'imu o maggiori detrazioni. Il governo dispone che i comuni possono portare al al 4 per mille l'aliquota imu per queste abitazioni, che diversamente sarebbero soggette alla fascia compresa tra il 7,6 e il 10,6 per mille delle seconde case;

  • Per gli inquilini a basso reddito, inoltre, sono stabilite detrazioni fiscali sulla dichiarazione dei redditi rispettivamente di 495,80 euro (se il reddito complessivo che non supera 15.493,71 euro), e di euro 247,90 (se il reddito complessivo giunge fino a 30.987,41 euro);

  • In regime di Cedolare secca, inoltre, l’imposta sostitutiva per i contratti a canone concordato è ridotta al 10%.

    In considerazione del rilevante contenuto economico delle agevolazioni e per evitare futuri contenziosi invitiamo gli interessati a prendere contatto con l'associazione al 071 9902818






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 08-04-2019 alle 19:12 sul giornale del 09 aprile 2019 - 2020 letture

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