Ricerca EMG Acqua per Logico: i giocatori italiani vogliono essere informati

A cui ora bisogna rispondere. Perché un gioco che sia veramente legale aiuta, in primo luogo a prevenire il gioco minorile e a limitare i comportamenti tendenzialmente problematici. In questo senso, il comparto online è sicuramente all’avanguardia: questo segmento infatti impedisce l’accesso dei minori grazie a barriere tecnologiche o attraverso espedienti normativi. L’utente minorenne che vuole accedere al servizio deve infatti sottoscrivere un contratto di conto di gioco telematico in cui è obbligato a dichiarare la sua identità, il codice fiscale, eventuale conto bancario. Su questi dati domina l’Anagrafe Tributaria dello Stato, che ne verifica la veridicità in maniera veloce, quasi in tempo reale, e dispone l’approvazione o il divieto finale.
A questi provvedimenti si aggiungono altre iniziative finalizzate alla prevenzione e contrasto del GAP, fondamentali per gli utenti delle piattaforme online. La Division on Addiction dell’Harvard Medical School faculty, ha utilizzato le proprie conoscenze scientifiche nella ricerca sulle dipendenze realizzando un kit di auto-aiuto, disponibile per tutti i giocatori del casinò online presente su Gioco Digitale. In questo modo, l’operatore raccoglie dei dati fondamentali per un'analisi dettagliata del comportamento di gioco e assistere gli utenti nello sviluppo di strategie di auto-aiuto.
Con l’avvento, però, del Decreto Dignità, il gioco legale perde sostegni sicuri. Come cerca di spiegare Moreno Marasco, presidente di Logico, i giochi con vincite in denaro e scommesse online sono colpiti dalla nuova normativa introdotta dal Governo Conte che pur volendo rappresentare un tentativo di legalità, rischia invece di farci tornare indietro di almeno dieci anni. Ovvero quando con la liberalizzazione del gioco online legale si andò a togliere spazio ai circuiti illegali, canalizzando la domanda di gioco, esistente a prescindere dalla pubblicità, su piattaforme controllate e sicure.
Il divieto di pubblicità è descritto da Marasco come “una miope decisione tattica”, per altro assolutamente inefficace rispetto alla strategia di prevenzione di ludopatie e del gioco minorile, di cui anzi favorirà la crescita. Perché l’eliminazione della pubblicità avrà, come riscontro immediato, un calo dell’informazione corretta e quindi, di pari passo, una mancata distinzione tra piattaforme legali e piattaforme illegali, tra quelle sicure e controllate e quelle pirata. E sono gli stessi italiani a richiedere maggiori informazioni prima di scommettere o giocare online: il 10% degli utenti del nostro paese ritiene di avere pochissime nozioni su tutele e garanzie, chiedono di essere informati su stampa, tv e Internet, vogliono, insomma, essere informati.
Così gli associati di Logico hanno siglato un protocollo etico di autodisciplina, che si aggiunge al 28-ter dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, per le loro comunicazioni rendendole meno invasive e orientate a sottolineare l’importanza di adottare comportamenti responsabili nell’approccio al gioco.
Ma il grido d’allarme, per il gioco italiano, suona ormai da troppo tempo. Esperienze virtuose di tutela, come il Registro Unico degli Autoesclusi del Gioco a Distanza ad esempio, rischiano di essere travolti da pregiudizi e disinformazione. E il Decreto Dignità rischia di diventare un boomerang.

Questo è un articolo pubblicato il 27-02-2019 alle 18:42 sul giornale del 27 febbraio 2019 - 65 letture
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