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Corinaldo: servizi calore alla Siram/Martini, i dubbi dell'opposizione

12' di lettura 22/02/2019 - Lunedì pomeriggio in sede di commissione abbiamo trattato questo argomento; solo una parte dei documenti che lo riguardano li abbiamo avuti nel pomeriggio di venerdì scorso; oggi ci viene richiesto il voto per dare il via al progetto.

Come ho già detto in quella occasione mi sembra fuori luogo trattare e votare un progetto di questa portata che ha interessato il lavoro dell’ufficio tecnico negli ultimi cinque anni, parliamo di 130 documenti per un totale di centinaia e centinaia di pagine, dare e chiedere un parere alla comunità in pochi giorni; a mio giudizio il consiglio comunale ed i suoi componenti dovevano avere un maggiore respiro per conoscere tutte le argomentazioni, ricordo che stiamo parlando di una concessione che supera ampiamente i tre milioni di euro probabilmente destinati ad aumentare, il dibattito doveva essere allargato alla intera cittadinanza, stiamo parlando di un impegno che legherà questo comune per i prossimi 15 anni ad una azienda sconosciuta alla stragrande maggioranza dei nostri concittadini. Voglio proseguire con una osservazione politico/amministrativa riportando al riguardo quanto detto in conclusione dai due funzionari invitati lunedì in commissione; il responsabile dei servizi finanziari, dott.ssa Marinella Sebastianelli, chiamata ad argomentare al riguardo del Piano Economico Finanziario, ha sostenuto che questa amministrazione non può pensare di svolgere in economia questo progetto, non vi sono, a suo dire, le necessarie credenziali, ha anche detto che il costo da sostenere, se trattassimo autonomamente, in economia, la riqualificazione della pubblica illuminazione ed il riassetto, l’efficientamento del comparto energetico delle principali strutture ed edifici in proprietà del comune il costo da sostenere sarebbe pari a quasi 600.000,00 euro spesa che attualmente non possiamo sostenere in quanto siamo al limite avendo messo parecchia carne al fuoco, per dirla in maniera spiccia.

Dall’altra parte il responsabile dei servizi territoriali geom.Manna Massimo nonché Responsabile Unico del Progetto, rimarcava le complicate fasi della progettualità avviate nel 2014, volute ed intese anche per sostituire, nel contesto della illuminazione pubblica, dei pali e delle componenti che costituivano un pericolo per la incolumità dei cittadini e quindi un percorso da intraprendere nell’immediato proprio per assolvere al presupposto della sicurezza pubblica, un progetto prioritario insomma. Le considerazioni di queste due figure che rappresentano l’ossatura del nostro comparto burocratico fissano in maniera chiara ed inequivocabile l’attuale situazione politico/amministrativa del nostro comune: questo progetto è prioritario ma svolgerlo in economia non si può perché abbiamo speso troppo. É ovvio che dopo 7 anni di mandato, di questa amministrazione la prima domanda che passa per la mente ad ogni corinaldese è dove sono stati spesi questi denari; ma vado avanti e vorrei chiedervi: se questo progetto costituiva una priorità, soprattutto dal punto di vista della sicurezza, per evitare come ha detto qualcuno l’altra sera che ci cada in testa un palo della luce, perché avete dedicato tempo e soprattutto denaro ad altri progetti che non avevano lo stesso indice di priorità, perché avete speso centinaia di migliaia di euro nel progetto di un polo scolastico, tra l’altro come abbiamo visto tralasciando la manutenzione ordinaria dei complessi scolastici attivi, perché avete dato priorità ad un palazzetto dello sport asserendo che in quel luogo sarebbe sorta una città dello sport, quando abbiamo visto e stasera lo confermiamo che non possiamo disporre di denaro, perché vi siete impegnati ed avete impegnato questa comunità accendendo un mutuo per quella struttura che rimarrà una cattedrale nel deserto circondata da un’area archeologica.

Ora come gruppo consiliare abbiamo approfondito per quanto possibile questo progetto che ci sottoponete e per il quale viene richiesta l’approvazione, il nostro gruppo ritiene che è formalmente scorretto proporre un contratto di questo genere che va ad impegnare per 15 anni l’amministrazione comunale e di conseguenza la cittadinanza tutta, è istituzionalmente e politicamente scorretto che venga presentato ora quando fra poco piu di due anni scadrà il vostro mandato mentre le ripercussioni pesanti di questo contratto andranno avanti per altri 13 anni costituendo una forma di zavorra per le amministrazioni che seguiranno; è scorretto proporlo ora quando questo progetto ha mosso i primi passi nel 2012 ed è stato formalizzato da una delibera di giunta del 2014 ed è una manifestazione di volontà di una maggioranza ben diversa da quella attuale, questo progetto è stato avviato da un’assessorato non piu parte di questa amministrazione, in quella amministrazione erano presenti assessori e consiglieri non riconfermati, questo consiglio comunale è totalmente diverso nella sua espressione di volontà, questo consiglio comunale è cambiato per 9/13, nove nuovi consiglieri su 13, due nuovi assessori, non è possibile richiedere una manifestazione di volontà a questo consiglio per un progetto vecchio, per una idea progettuale che ha il suo inizio ben 7 anni or sono con il covenant of mayors; questa sera con due semplici allegati ed una proposta chiedete di impegnare una comunità per 15 anni e lo chiedete ad un consiglio comunale che sicuramente non ha la benché minima conoscenza dell’oggetto, di cosa si stia parlando; questa tematica andrebbe quanto meno approfondita in un dibattito, magari aperto alla cittadinanza.

É estremamente scorretto presentarlo in questo contesto storico, in questo periodo buio che sta attraversando la nostra municipalità poiché ha delle caratteristiche rilevanti di peso politico amministrativo, senza gravi errori posso affermare che attualmente questa assemblea consiliare non rappresenta la volontà dei nostri concittadini né politica quantomeno amministrativa; la stragrande maggioranza dei presenti, come ho avuto modo di dire non sa non è a conoscenza dell’intero progetto costituito da oltre 130 documenti, sfido chiunque dei presenti nell’affermare che conosce con certezza tutte le varie tematiche che il progetto prevede, quello che viene richiesto questa sera è per tanto un voto di fiducia. É formalmente scorretto proporre un contratto alla approvazione di un Consiglio Comunale, un contratto di questo genere derivante dalla consultazione di un solo proponente in quanto alla lettera di invito del 30 dicembre 2014 solo la Siram spa ha risposto e si è resa disponibile, non vi sono altri riscontri altri progetti, altri preventivi; è stato approvato un solo progetto e ritoccato tagliando dei servizi altrimenti era anche antieconomico. Riteniamo di non approvare ed esprimere voto contrario alla proposta di approvazione di concessione dei servizi calore e pubblica illuminazione al raggruppamento temporaneo di imprese Siram spa / Martini e Martini snc (la Siram è parte del gruppo Veolia una holding presente nei cinque continenti). Oltre quanto detto in apertura le ragioni sono molteplici e variano dal pubblico interesse alla economicità dell’operazione. In apertura possiamo dire che se il Piano Economico Finanziario a 15 anni redatto dalla d.ssa Marinella Sebastianelli è confermabile o comunque verosimile, poiché badate bene, in tutta l’intera vicenda non vi sono dati certi, scientificamente riscontrabili come detto parliamo di una sola proposta non abbiamo a disposizione un altro progetto uguale da sottoporre a confronto un altro “preventivo” non abbiamo altri dati da paragonare e questo va evidenziato e sottolineato e rappresenta chiaramente una grave anomalia e solo per questo l’intera operazione andrebbe a nostro giudizio annullata, dicevo che se i dati del PEF della signora Sebastianelli sono giusti o verosimili riteniamo ovvio, congruo, socialmente utile attuare un piano in economia.

Nel PEF della dott.sa Sebastianelli viene evidenziata una differenza negativa di 22.000,00 euro annui fra la proposta in concessione del gruppo Siram/Martini e la realizzazione del piano in economia a vantaggio della prima soluzione. Premettendo, come già detto che quanto riportato nel progetto attende a cifre indicative e non vi sono riscontri oggettivi certi, scientificamente provati, il piano realizzato in economia trova il nostro gruppo idealmente e politicamente concorde. Ci trova concordi per quanto riguarda l’assunzione di personale da destinare alla manutenzione, personale tecnico anche generico che intervenga in maniera puntuale sulle problematiche della pubblica illuminazione, quanto nel settore della termoidraulica, e questa ipotesi è assolutamente percorribile, da subito e comunque entro il prossimo anno, nei quadri burocratici vi sono delle figure che beneficeranno della riforma quota cento e comunque in fase di pensionamento. Offrire opportunità di lavoro ai nostri concittadini rappresenta una missione che una amministrazione comunale deve perseguire; ci trova concordi ed a favore della realizzazione di un progetto realizzato all’interno della nostra comunità, riteniamo che questo comune debba avvalersi delle capacità tecniche delle aziende presenti nel nostro territorio per realizzare un piano volto al risparmio energetico, un piano strutturale diluito in un ampio arco temporale che preveda l’utilizzo di fonti energetiche alternative, che preveda la riqualificazione, l’efficientamento energetico di gran parte degli edifici comunali che preveda la produzione e l’utilizzo di fonti rinnovabili e che questo venga fatto avvalendosi dell’appoggio delle aziende locali e destinando a loro le opportunità di lavoro.

Le idee per una progettazione in economia potrebbero essere diverse, potremmo ipotizzare un piano fatto a piccoli passi, inizialmente per il comparto pubblica illuminazione mettendo in sicurezza quanto necessita, i pali che possono costituire un pericolo immediato ed altri accorgimenti tecnici, per il comparto calore, dove potremmo avere un risparmio da subito, pensare di affrontare un minimo magari identificato nella sostituzione dell’impianto a gasolio di questo palazzo e nella messa in opera delle valvole termostatiche per tutti gli edifici di proprietà comunale. Piccoli esempi per una spesa affrontabile nel breve periodo (dovremmo aggirarci attorno ai 100.000 euro stando a quanto riportato sui Computi realizzati per il progetto che stiamo discutendo). L’efficientamento energetico del solo palazzo municipale dovrebbe produrre, sempre da fonti del progetto, un risparmio economico pari al 27%, con l’installazione delle valvole otteniamo un ulteriore risparmio oscillante tra il 10/20%, il tutto con una riduzione apprezzabile, da subito, delle emissioni di anidride carbonica e parlando in chiave di ammortamento il costo previsto di 30.000 euro per le sole migliorie previste per il palazzo municipale verrebbe ammortizzato in soli 8/9 anni, lasciando aperte evoluzioni future magari indirizzate al fotovoltaico. Per tanto il risparmio tanto osannato ed evidenziato pari a 22.000 euro/anno che va detto e ripetuto non corrisponde ad un dato reale, basti pensare ai costi in bilancio per i consumi di energia e manutenzione del 2016 pari a 163.000 euro che rendono quindi antieconomico di per sé l’operazione che stiamo trattando questo per rimarcare l’impossibilità di adattare un costo fisso quale quello richiesto dal gruppo capeggiato dalla Siram spa e le variabili molto discostanti tra loro nei lunghi periodi, dicevo che se sussiste una differenza questa andrebbe vista da una amministrazione volta al pubblico interesse non in forma negativa ma in un quadro ben piu ampio ed in primo luogo come forma di investimento in prospettiva economico/sociale ampia volta a creare posti lavoro, volta a creare opportunità di lavoro per le aziende del territorio volta ad immettere denaro nella nostra comunità, volta a redistribuire ricchezza nel territorio in questa area e non agevolando una multinazionale, controllata da un’altra multinazionale che ha sede in Francia che ipoteticamente ma in maniera riscontrabile nella realtà potrebbe anche non assolvere ai suoi compiti, parliamo di oltre 3 milioni di euro, in diversi casi gli accorgimenti non sono mai troppi ed in diversi casi qualche ente, qualche azienda piu navigata si muove con stuoli di avvocati, non si sofferma al parere, per quanto competente, di un singolo professionista.

Questa proposta è inoltre deficitaria dal punto di vista innovativo, pur essendo di rilevante impatto economico, 185.000 euro/anno per 15 anni, non ha nulla che preveda soluzioni volte all’utilizzo di energia rinnovabile, eppure è questo l’indirizzo al quale dovremo uniformarci, è questo quanto richiesto dalla comunità internazionale per preservare la salute del pianeta: semplicemente, tradotto in soldoni, per quanto riguarda la pubblica illuminazione, questo progetto parla di sostituire delle lampade vecchie con l’attuale tecnologia al led, e per gli impianti di riscaldamento/condizionamento di sostituire le vecchie caldaie con quelle

a condensazione, immettere delle termovalvole ed altri piccoli accorgimenti, non vi è nel progetto una visione, una programmazione futurista, eppure parliamo di un lasso di tempo di 15 anni: attualmente, oggi, vi sono soluzioni innovative nel campo delle energie rinnovabili, basti pensare alle tegole fotovoltaiche, leggere adatte ai centri storici (conformi al DPR 31/2017). Pur parlando di pubblica illuminazione questo progetto non coglie l’occasione per risolvere la grave problematica dell’inquinamento architettonico dovuto alla presenza di una miriade di cavi elettrici assiepati nelle facciate degli edifici del centro storico e delle zone limitrofe che andrebbero tolti o interrati, miglioria quanto mai necessaria e che dovrebbe avere precedenza se intendiamo apportare migliorie anche estetiche a tutto il comparto. Altro limite la decurtazione del sistema wi-fi servizio inserito come obiettivo indispensabile nelle richieste della Delibera di Giunta n.165/2014, ma poi abbandonato poiché il gruppo Siram/Martini non può sostenerlo, andrebbe a sforare il canone annuo stabilito; anche in questo caso oltre ad osservare la grave lacuna che andrà a ripercuotersi nella comunità a causa della mancanza di un servizio quanto mai attuale e affermiamo indispensabile guardando anche alla recitata ottica di borgo a vocazione turistica, evidenziamo la scarsa utilità sociale e lo scarso interesse pubblico di questo progetto. In conclusione il nostro gruppo è sicuramente favorevole ad una soluzione in economia che sia orientata a favorire l’occupazione, volta a migliorare il benessere dei nostri concittadini, che vada incontro alle necessità del territorio favorendo ed agevolando le imprese presenti, questa è la nostra filosofia il nostro ideale che abbiamo avuto modo di proporre in sede di campagna elettorale, è un filo conduttore che attualmente ci accomuna e che intendiamo perseguire sino a fine mandato.

Consiglieri Comunali Luciano Galeotti, Riccardo Piermattei, Tamara Colombaroni


da lista In Movimento - Corinaldo C’è
 





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-02-2019 alle 15:40 sul giornale del 23 febbraio 2019 - 1006 letture

In questo articolo si parla di politica, corinaldo, In Movimento - Corinaldo C’è

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