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Le confezioni e le etichette si fanno sempre più tech con lo smart packaging

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di Redazione


Smart packaging: di cosa si tratta?
Le nuove tecnologie e le ricerche in fatto di marketing e pubblicità sono sempre più concentrate sullo smart packaging. Non solo: il forte sviluppo tecnologico e il vasto utilizzo di dispositivi digitali quali smartphone, tablet, pc e smartwatch costantemente connessi ad internet hanno conferito maggior dinamicità a questo campo.

I cosiddetti packaging fanno parte di una più ampia categoria chiamata imballaggi funzionali, conosciuti anche con il nome di functional packaging.

In sintesi, quando si parla di smart packaging ci si riferisce a quegli imballaggi in grado di migliorare l'utilizzo e il consumo del prodotto da parte del fruitore. Ad esempio, tra gli imballaggi considerati smart rientrano le confezioni di prodotti alimentari in grado di produrre calore per scaldarne il contenuto prima del consumo, oppure le valvole utili per espellere anidride carbonica o vapore dopo la cottura. Qui un approfondimento sulla stampante industriale capace di questi tecnicismi.

Ad oggi, gli imballaggi smart sono considerati un prodotto in grado di unire l'innovazione tecnologica e l'ecosostenibilità. Infatti, essi sono realizzati per essere smaltiti senza lasciare residui nell'ambiente.
Questa tipologia di imballaggi, inoltre, è studiata per comunicare con il consumatore. Mediante app per smartphone, infatti, i prodotti potranno fornire maggiori informazioni e rendere più consapevoli gli acquirenti. È bene sottolineare che gli smart packaging non sono paragonabili agli imballaggi intelligenti. Per questa ragione è opportuno specificarne le differenze.

Quali sono i principali smart packaging?

Sono numerosi i prodotti che, ad oggi, possono godere di un imballaggio smart. Tra questi, vi sono degli alimenti che si prestano maggiormente a questa tipologia di packaging. Più precisamente, essi possono essere contenuti in:

  • confezioni con etichette scannerizzabili tramite smartphone;
  • confezioni interattive;
  • confezioni dotate di valvole per far fuoriuscire il vapore;
  • confezioni dotate di valvole per permettere la fuoriuscita di CO2;
  • confezioni in grado di scaldarsi;
  • confezioni dotate di suscettori per microonde.

Ad oggi, sono molteplici le tipologie di imballaggi considerabili smart; tuttavia, le aziende sono interessate ad ampliarle e con esse anche i campi di applicazione.

Le differenze con i functional packaging

Come accennato, gli smart packaging rientrano nella categoria dei cosiddetti functional packaging. Tuttavia, in essa rientrano altre due tipologie di imballaggi chiamate rispettivamente active packaging e intelligent packaging. Questo può condurre spesso in errore. Per questa ragione, è bene sottolineare le caratteristiche che li differenziano dagli smart packaging.

In sintesi:

  • imballaggi attivi (active packaging): contribuiscono alla conservazione degli alimenti. Il materiale di cui si compongono o alcune sostanze contenute al suo interno agiscono con il contenuto della confezione, rilasciando sostanze conservanti o assorbendo quelle che accelerano il processo di deterioramento. Dunque, l'attività svolta dall'involucro non coinvolge il consumatore ma il prodotto contenuto all'interno, aumentando il periodo di conservazione dello stesso;
  • imballaggi intelligenti (intelligent packaging): a differenza dei precedenti, questi sono in grado di fornire informazioni circa il contenuto direttamente a chi ne fruisce. Essi forniscono indicazioni più complete e utili rispetto a quelle che si possono generalmente trovare stampate sul retro della confezione. Gli imballaggi intelligenti, dunque, forniscono informazioni più esaustive; quelli smart, invece, costituiscono un vantaggio per il consumatore.

Come l'imballaggio comunica con il consumatore

Specialmente negli ultimi anni, le aziende hanno investito in studi e ricerche per quanto riguarda la realizzazione di imballaggi. Infatti, è stato dimostrato che, in base alla confezione, un prodotto può riscontrare un maggior successo specialmente in termini di vendite.

Con l’avanzare delle tecnologie, le aziende sono riuscite a realizzare dei packaging che mettono in comunicazione il consumatore con l’involucro, sfruttando la relazione tra fisico e digitale. In questo modo, un involucro può far sì che l’esperienza offline dell’acquisto e dell'utilizzo di un prodotto di qualunque tipologia si unisca all’esperienza online.

Un esempio piuttosto pratico è l’impiego – tra le immagini presenti sulla confezione – di codici che possono essere inquadrati con lo smartphone per ottenere informazioni sul prodotto stesso. A questo proposito, è essenziale sottolineare come, per fare in modo che questo dialogo avvenga, siano indispensabili tecnologie quali smartphone e tablet.

Che cosa riserva il futuro in quest’ambito?

Gli esperti che si stanno impegnando sul fronte dello smart packaging fondano i loro studi su un nuovo concetto di imballaggio. Esso dovrà essere tecnologicamente avanzato, moderno ma soprattutto eco sostenibile. Il concetto di dialogo diretto tra packaging e fuitore deve dunque necessariamente accordarsi con la possibilità di riciclare la confezione rispettando l'ambiente.

I consumatori di oggi, infatti, desiderano poter interagire con i prodotti per essere più consapevoli e godere di un'esperienza interattiva.

Inoltre, ciò che gli acquirenti desiderano è poter utilizzare gli imballaggi a proprio favore, ossia trarre dei vantaggi sia dal loro utilizzo e consumo sia dallo smaltimento consapevole degli stessi. Per fare ciò, è necessario unire le tecniche di imballaggio più adeguate all’utilizzo di materiali riciclabili e nuove tecnologie.
Per questa ragione, le aziende stanno sviluppando, insieme a numerosi ricercatori specializzati in questo settore, idee e prototipi di quelli che, possibilmente, diventeranno gli imballaggi più utilizzati nell'imminente futuro.

È dunque logico pensare che, nei prossimi anni, le etichette e gli imballaggi riusciranno ad unire le scoperte più all'avanguardia in ambito tecnologico e l'esigenza sempre più pressante di un consumo consapevole sul fronte ecologista.

In sostanza, le confezioni del futuro dovranno essere intelligenti, ossia utili alla fruizione del prodotto stesso; capaci di fornire al consumatore tutte le informazioni aggiuntive richieste; infine, realizzate con materiali riciclati che, a loro volta, potranno essere smaltiti in maniera intelligente e consapevole, così da intervenire attivamente anche sullo smaltimento dei rifiuti e la produzione di scarti prodotti dai consumatori.