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Bomprezzi: “Per Ata e Ato sono stati scelti due sindaci over 500 metri”

4' di lettura Senigallia 18/12/2018 - “L’anno passato è stato meno siccitoso del precedente e quindi si sono avute meno criticità a livello nazionale ma nel nostro territorio, invece, con accorgimenti gestionali oculati continuiamo ad offrire ai cittadini un servizio di buon livello e senza intoppi”.

A dirlo è Massimiliano Cenerini, Direttore dell’Aato 2 Marche Centro Ancona alla presentazione del report annuale sullo stato del servizio idrico che nel territorio è molto positivo sia per la qualità del servizio che per la salute del gestore. Per far fronte alla criticità, nel medio periodo, occorrerà prevedere investimenti per far fronte ai cambiamenti climatici, temi di stretta attualità considerando il recente vertice in Polonia tra i leader mondiali. Il territorio di riferimento è composto di 43 comuni di cui 41 della Provincia di Ancona escludendo solo la bassa val Musone più i comuni di Matelica ed Esanatoglia della provincia di Macerata per un totale di circa 400mila abitanti. Nel prossimo futuro resta la necessità “di effettuare investimenti di natura straordinaria che dovranno riguardare il sistema degli invasi. La nostra programmazione che va fino al 2019, è ancora orientata ai sistemi di fognatura e depurazione che sono oggetto di infrazione europea. Risolta questa priorità bisognerà affrontare il nuovo tema che non potrà essere affrontato puntando solo sulla tariffa” – ha concluso Cenerini.

Per il problema degli sversamenti sulla costa, “occorre un progetto complesso che richiede un investimento di circa 40 milioni di euro”. I lavori sono stati aperti da Andrea Bomprezzi, sindaco di Arcevia e presidente dell’Aato2 che ha coordinato gli interventi. “La nostra Aato che copre tutto il territorio provinciale, è ben gestito e c’è molta collaborazione tra i 43 sindaci dei comuni – ha detto – e questo è un dato positivo che non va dato per scontato. “Nel nostro territorio di competenza – ha aggiunto il presidente Bomprezzi – grazie alle sorgenti sotterranee ed a scelte gestionali corrette, abbiamo contenuto le criticità, ma va posta una riflessione seria sulla necessità di migliorare ulteriormente la resilienza del sistema”. Gli investimenti sono di circa 21 milioni l’anno. Il servizio idrico in generale sta vivendo un momento positivo e oggi è, fra i servizi pubblici locali, quello che cresce maggiormente in termini di investimenti realizzati grazie ad una stabilità sistemica garantita da un quadro normativo chiaro, un miglior rating del settore e maggiore disponibilità da parte degli istituti di credito. I cambiamenti climatici in corso comportano tuttavia la necessità di adottare scelte di adattamento e mitigazione in una ottica di economia sempre più circolare.

Anche quest’anno, come già nell’edizione 2017, oltre allo stato del servizio idrico è stato presentato anche lo stato del Ciclo integrato dei Rifiuti nel territorio di Ata Rifiuti che riguarda un bacino di circa 463mila abitanti. Secondo i dati Ispra, la produzione di rifiuti in Italia è in crescita ed anche nelle Marche il trend è crescente. Anche la raccolta differenziata ha dati in crescita e in 31 comuni dell’ATA si è superato il 65% mentre in 7 comuni si è oltre il 60%. Il dato nazionale è del 52,5%. In netto calo il tonnellaggio dell’indifferenziato. Nel territorio sono attivi diversi progetti di prevenzione della produzione di rifiuti che stanno dando buoni risultati. Il presidente Bomprezzi, nel coordinare gli interventi, con una battuta ha sottolineato “per Ata e Ato sono stati scelti due sindaci over 500 metri”.

“I risultati sono buoni perché si è investito nella raccolta domiciliare spinta e nell’impiantistica” – ha detto Luigi Cerioni, sindaco di Cupramontana e Presidente dell’Ata e della Provincia di Ancona. “Il consiglio di stato ha annullato la sentenza di affidamento della gestione ma già nell’assemblea di ieri ci si è dati appuntamento a breve per riaffermare la gestione pubblica in house”. Matteo Giantomassi ha illustrato i dati per Ata. “I problemi maggiori riguardano gli abbandoni, la raccolta di sfalci e potature, le isole di prossimità. Per il futuro occorre completare ed approvare il Piano d’Ambito ed individuare una modalità di affidamento compatibile con le sentenze del Consiglio di Stato, favorendo al contempo la realizzazione degli impianti ritenuti necessari per garantire l’autosufficienza del bacino”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 18-12-2018 alle 16:58 sul giornale del 19 dicembre 2018 - 1227 letture

In questo articolo si parla di arcevia, attualità

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