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Una camminata contro la violenza sulle donne tra Penelope, Santa Maria Goretti e Nori de' Nobili

2' di lettura Senigallia 04/12/2018 - Ogni anno il 25 novembre rappresenta un’occasione di riflessione su un tema purtroppo di grande attualità, i cui numeri non accennano a diminuire: la violenza sulle donne. Ho così pensato e ideato un’iniziativa in cui rivolgere un pensiero alle vittime del femminicidio e a tutte quelle donne che quotidianamente subiscono violenza, ma volevo farlo cercando di non cadere in una sterile retorica.

Così è nata questa camminata che si doveva tenere domenica 25 ma che, a causa del cattivo tempo, è stata rinviata a domenica 2 dicembre. Camminando si pensa e si riflette meglio. Perché non farlo riflettendo su un tema così importante? La partenza è stata Senigallia presso la scultura della “Penelope” al molo sulla barriera di Levante.

Penelope è da sempre simbolo dell’amore coniugale, purtroppo il “luogo” principale in cui la donna subisce violenza. Dopo circa 24 km di sentieri e strade secondarie, dopo cinque ore di cammino sono giunta a Corinaldo presso la casa natale di Santa Maria Goretti, altro simbolo indiscusso di questa violenza. Maria Goretti, nata il 16 ottobre del 1890, proprio a Corinaldo venerata come una santa e martire dalla chiesa cattolica, è stata vittima di omicidio a seguito di un tentativo di stupro operato da un suo vicino di casa.

Da qualche anno è diventata la protettrice delle donne che hanno subito o subiscono violenza. Il cammino mi ha condotto anche a Ripe di Trecastelli in cui, presso il Villino Romualdo, si trovano le opere di Nori de’ Nobili anche lei “vittima” di una violenza e di una cultura che per secoli o forse per millenni ha visto la donna relegata al solo ruolo di madre e donna di casa.

Le donne purtroppo non sono vittime della sola violenza fisica ma anche psicologica, economica e culturale. Nori de’ Nobili pittrice del secolo scorso subì pregiudizi sessisti che insieme ad alcune vicissitudini private la portarono a vere e proprie reclusioni presso varie case di cura. Mi ha accompagnata Giuseppina Massi, camminatrice, che ha condiviso con me i passi, ma anche riflessioni e pensieri. Un percorso e una camminata che hanno rappresentato per me un grande momento di riflessione e anche un modo diverso di vivere questa giornata contro la violenza sulle donne.

Invito tutti a percorrere questo cammino, con lo stesso spirito. Invito, inoltre, gli amministratori dei Comuni che ho attraversato a pensare seriamente ad un cammino permanente che passi per i nostri territori e per i luoghi citati. Una maggiore riflessione su questa tematica possa condurre ad una diminuzione delle violenze sulle donne.


   

da Elena Morbidelli







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-12-2018 alle 16:39 sul giornale del 05 dicembre 2018 - 879 letture

In questo articolo si parla di attualità, Elena Morbidelli

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