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Senigallia piange Otello Barucca, noto architetto, ma anche uno dei personaggi di Villa Sorriso

2' di lettura Senigallia 13/11/2017 - È mancato ieri, a 92 anni, uno dei mitici personaggi d'antan, un epigono dei gloriosi tempi di 'Villa Sorriso' e grande amico del celebre “mago” Chiostergi.

Ad animare le serate giungevano, allora, i primi personaggi di grido, e ogni volta era un evento. E loro, i bons vivants del'epoca, non potevano certo mancare. Venivano dai duri tempi della seconda guerra mondiale e, ora, rivendicavano con successo il diritto di godere appieno della vita. Otello Barucca, più noto come l' “architrave” per la sua professione (all'epoca, l'abitudine prettamente senigalliese di coniare un soprannome a tanti personaggi era molto in voga), era sempre tra quelli.

Ora impegnato ad allestire carri di carnevale, ora a dipingere cartelloni pubblicitari e, più spesso, a corteggiare belle fanciulle. Lo spirito bizzarro e inquieto lo aveva infine spinto nel lontano Brasile a cercare nuove esperienze. Qui si era cimentato in mille occupazioni: creare ceramiche, dipingere sperimentando sempre nuove tecniche (aveva anche esposto più volte, a San Paolo, la sua produzione artistica, con critiche lusinghiere) e soprattutto costruendo case. Ma Senigallia era sempre nel suo cuore.

E, dopo essersi sposato, aveva voluto tornare. Era felice, vicino al suo mare e tra la gente. Ma doveva fare anche i conti con la “saudade” della moglie brasiliana e così si concedeva di tornare, nei mesi più freddi, a godere del caldo tropicale. Per la sua personalità esuberante, poi, si intratteneva per ore e ore a chiacchierare con le tante, tantissime persone che conosceva. Raccontando le infinite avventure che la vita gli aveva riservato.

Perseguitato da anni da subdole malattie, era riuscito, con grande forza di volontà, a compiere l'ultimo viaggio in aereo per potersi ritrovare fra le persone care, fra gli amici dello sfottò per il calcio, fra i più giovano che lo mettevano a parte delle loro ultime imprese d'amore. Ha resistito al male con una forza di volontà che gli è valso il soprannome, tra noi amatissimi nipoti, dell'ultimo Highlander. Fino a che dal corpo, ormai inconsistente, se n'è andato l'ultimo spirito vitale, a cercare qualcosa di più alto e di più degno.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 13-11-2017 alle 12:32 sul giornale del 14 novembre 2017 - 3432 letture

In questo articolo si parla di attualità, famiglia, familiari

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