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Pio IX santo. Non per tutti però

3' di lettura Senigallia 13/11/2017 - “Senigallia città natale del beato Pio IX” recita un cartello all’ingresso della nostra città. Ma il pontificato di Pio IX è costellato da luci ed ombre; più ombre che luci dal mio punto di vista.

Giovanni Maria Battista Pellegrino Isidoro Mastai Ferretti, più noto come Papa Pio IX nacque a Senigallia nel 1792 e salì al soglio pontificio nel 1846.
Definito anche l’ultimo Papa Re, in quanto oltre che capo spirituale della chiesa cattolica deteneva anche il potere temporale come sovrano dello Stato Pontificio, durante il suo pontificato numerosissime furono le condanne alla pena capitale.
Furono infatti uccisi oppositori politici e persone che si opponevano al potere temporale della chiesa, sentenze eseguite con solerzia da un altro nostro concittadino: il boia Mastro Titta.

Mastro Titta, al secolo Giovanni Battista Bugatti, nacque anche lui a Senigallia ed esercitò per tantissimi anni la professione di boia dello Stato Pontificio.
Inviso alla popolazione viveva nella cinta vaticana, sulla riva destra del Tevere, tanto che per prudenza gli fu fatto divieto di recarsi sull’altro lato.
Per eseguire le sentenze capitali doveva però necessariamente recarsi in centro città, tanto che i romani quando era in programma un’esecuzione, anziché dire che ci sarebbe stata un’impiccagione, dicevano “Mastro Titta passa il ponte” riferendosi al fatto che avrebbe dovuto attraversare ponte Sant’Angelo.
Verrà ricordato come il boia che giustiziò più persone (514 per la precisione).

Tornando a Pio IX bisogna ricordare che condannò a morte l’altro nostro concittadino il liberale e patriota Girolamo Simoncelli, il quale venne fucilato sempre a Senigallia il 2 ottobre 1852 insieme ad altre 23 persone da un plotone di svizzeri, benché le sorelle ne avessero chiesto la grazia proprio a Pio IX.

Un’avvenimento poi che ebbe ripercussioni internazionali fu il “Caso Mortara”.
In breve la storia è la seguente: un piccolo bambino ebreo di un anno, tale Edgardo Mortara, si era ammalato. La domestica, una ragazzina di 13 anni, temendo potesse morire lo fece battezzare all’insaputa dei genitori, poiché riteneva che i bambini non battezzati finissero nel limbo.
Quando il piccolo Edgardo aveva 6 anni la polizia dello Stato Pontificio lo prelevò dalla propria abitazione sottraendolo ai propri genitori in quanto considerato cattolico a seguito del battesimo ricevuto (non poteva quindi vivere in una famiglia di religione ebraica) e collocato presso un collegio religioso cristiano.
Inutili furono gli appelli dei genitori per il ritorno del piccolo in famiglia; dal suo “rapimento” avvenuto nel giugno del 1858 fino al 1870, fu loro permesso di incontrarlo solo una volta (e non da soli!) per pochi minuti nell’ottobre del 1858.
Violentissime furono le proteste da parte del mondo intellettuale e politico inglese, tedesco, americano e, soprattutto, francese.

Molte altre sono le accuse che con il tempo sono state rivolte a Pio IX. Per brevità ricordo solamente il caso di Don Enrico Tazzoli, un sacerdote che gli austriaci volevano giustiziare ma non potevano farlo in quanto prelato.
Gli austriaci chiesero allora la sua sconsacrazione che venne però negata dal vescovo di Mantova Monsignor Corti.
Fu però proprio Pio IX che, con un ordine speciale, lo sconsacrò permettendone così l’esecuzione capitale.

Ovviamente il suo pontificato ebbe anche alcuni lati positivi; uno su tutti l’apertura dei ghetti avvenuta nel 1848 così come la libertà di circolazione dei giornali ed una minor censura ma, nonostante questi, non condivido l’idea della sua santificazione come alcuni vorrebbero.
Certo l’idea di un beato e forse di un futuro santo nato nella nostra città può essere motivo di orgoglio ma, a mio avviso, solo per chi non conosce bene la storia.

N.B. Per chi desiderasse approfondire la tematica trattata consiglio di leggere anche “Le stragi di Perugia”, il “Non expedit”, il “Sillabo”, il “Concilio Vaticano I” e la “Canonizzazione di Pietro d’Arbués”






Questo è un articolo pubblicato il 13-11-2017 alle 08:59 sul giornale del 14 novembre 2017 - 3603 letture

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