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Lucera: è morto l'avvocato Marcello Prignano, genero di Giuseppe Cavalli

3' di lettura Senigallia 25/10/2017 - L'associazione Centrale Fotografia informa della scomparsa dell'avvocato Marcello Prignano, marito della figlia del fotografo Giuseppe Cavalli, Mina.

Ricordiamo con affetto e riconoscenza di aver incontrato per la prima volta Marcello Prignano al Caffè Centrale di Fano nel giugno del 2009 per la prima edizione della rassegna "Centrale Fotografia", con la moglie Mina, Daniele Cavalli, Cesare Colombo e Lidia Ferroni, per una serata dedicata al grande fotografo e divulgatore culturale Giuseppe Cavalli, nato a Lucera nel 1904 e morto a Senigallia il 25 ottobre del 1961; poi qualche anno dopo alla Rotonda di Senigallia per la lezione di Mina Cavalli nel contesto del progetto didattico regionale che si svolse nel 2012 dal titolo "Fano, Pesaro, Senigallia, Corinaldo, Ancona e Fermo nelle immagini, nei luoghi e nei racconti dei grandi fotografi delle Marche"; nel 2014 al Musinf di Senigallia e al Circolo Unione di Lucera per la presentazione del libro "Voci di memoria" scritto da Mina Cavalli; una delle ultime volte a Palazzo D'Auria Secondo a Lucera il 3 agosto 2015, per inaugurare la mostra "Giuseppe Cavalli, Mario Giacomelli, Ferruccio Ferroni, Riccardo Gambelli a Lucera I fotografi marchigiani in Puglia" a cura di Giuseppe Trincucci e Marcello Sparaventi. A questi ricordi aggiungiamo di seguito il pensiero commosso del dottor Giuseppe Trincucci, con cui "Centrale Fotografia" ha istituito a Lucera qualche anno fa l'Osservatorio di Fotografia dalla Puglia alle Marche" presso il Palazzo D'Auria Secondo.

Ieri 24 ottobre 2017 ci ha lasciato Marcello Prignano. Con lui scompare l'ultimo vero patrizio di Lucera. Alla sua non ostentata nobiltà dei natali che risale a persone e tempi lontanissimi univa una grande umiltà e una grande semplicità espressa nell'amore degli altri e nella vicinanza alle miserie e alle difficoltà della umanità in affanno. Mai ebbe una parola fuori posto, mai un gesto di stizza o di insofferenza. Altri parleranno della sua professione nobilissima e antica, esercitata da più e più generazioni nel suo studio ove si respira il fascino e il sapore dell'antica pratica forense , della icasticità dei brocardi, della sequenza non interrotta delle leggi e delle norme civili e penali della cultura diffusa. Altri parleranno della sua presenza e della sua fede cristiana incrollabile che lo vedeva protagonista e attore di tante iniziative di carita, di dispensatore di speranza, e ancora della sua capacità di ascolto. Altri ricorderanno le letture quotidiane delle Confessioni di Agostino o delle massime della Imitazione di Cristo, letture che gli erano di stimolo nella vita quotidiana. Vorrei solo ricordare egoisticamente ma con grande dolore che ho perso un amico che mi dispensava consigli e mi arricchiva dei suoi ricordi.

Un amico che mi affidò un lavoro di raccolta degli scritti inediti del nonno Girolamo e degli scritti molteplici e vari del padre Mario. Che plaudì entusiasta alla iniziativa di ricordare il centenario della nascita del grande Giuseppe Cavalli, padre di Mina sua moglie, con una mostra fotografica e recentemente nel aver collaborato al catalogo del fratello gemello di Giuseppe, Emanuele grande pittore del Novecento. E poi di tante altre cose in cui volle e voleva coinvolgermi. Ora la perdita dolorosa accentua il distacco. Non ci resta che la speranza della serenità della memoria che ci accompagnerà sempre.


da Centrale Fotografia
Rassegna di eventi sulla fotografia e l'arte




Questo è un articolo pubblicato il 25-10-2017 alle 14:59 sul giornale del 26 ottobre 2017 - 2617 letture

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