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Indagati per l'alluvione 2014: amministratori e dipendenti comunali pagano di tasca propria le spese legali

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di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it


Il sindaco Maurizio Mangialardi e gli altri indagati "pubblici" per i tragici avvenimenti dell'alluvione del 3 maggio 2014 pagheranno personalmente le spese processuali in caso di condanna o rinvio a giudizio.

L'anticipazione fatta dal primo cittadino, indagato insieme ad altre 10 persone, per l'alluvione del 2014, in Consiglio Comunale, è stata formalizzata in una delibera di Giunta. Con singole delibere, che riguardano amministratori come il sindaco Mangialardi, ma anche l'ex sindaco Luana Angeloni e il dirigente Gianni Roccato, la Giunta esprime il proprio "gradimento" in merito ai rispettivi legali assunti per la difesa. Nello specifico il sindaco Maurizio Mangialardi sarà assistito dall'avvocato Marina Magistrelli del foro di Ancona, l'ex sindaco Luana Angeloni dall'avvocato Tito Lucrezio Milella del foro di Roma e il dirigente dell'Area Tecnica Territorio Ambiente Gianni Roccato è difeso dall'avvocato Massimiliano Belli di Ancona.

La delibera precisa che "l’assunzione a carico dell’ente locale dell’onere relativo all’assistenza legale al dipendente non è automatico, ma consegue solo al verificarsi di una serie di presupposti e di rigorose valutazioni che l’Ente è tenuto ad operare anche ai fini di una trasparente, efficace ed economica gestione delle risorse pubbliche. Tali presupposti e le connesse valutazioni concernono: 1. l’esistenza di esigenze di tutela di interessi e diritti facenti capo all’ente pubblico; 2. la stretta inerenza del procedimento penale a fatti verificatisi nell’esercizio ed a causa della funzione esercitata o dell’ufficio rivestito dal dipendente pubblico; 3. l’assenza di conflitto di interessi tra gli atti compiuti dal soggetto sottoposto a procedimento penale e l’ente di appartenenza; 4. la conclusione del procedimento con sentenza di assoluzione o con l’emanazione di un provvedimento di archiviazione, con cui sia stabilita l’insussistenza dell’elemento psicologico del dolo e della colpa grave e da cui emerga l’assenza di pregiudizio per gli interessi dell’Amministrazione".

Il Comune dunque pagherà le spese legali dei propri dipendenti e amministratori solo in due casi: se il procedimento a carico del soggetto verrà archiviato o se l'eventuale imputato verrà assolto. In tutti gli altri casi (e sostenzialmente nei casi di colpevolezza) gli imputati pagheranno di tasca propria le spese legali.