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I fotografi Polonara e Napolitano presentano al Musinf il workshop "Omaggio a Nino Migliori"

2' di lettura Senigallia 28/06/2017 - Venerdì prossimo saranno Alberto Polonara , autore di un libro fotografico su Nino Migliori e Alfonso Napolitano, autore di una documentazione video-documentaria di alto valore didattico sul workshop a Senigallia di Nino Migliori, sono a presentare al Musinf il progetto di un workshop fotografico intitolato "Omaggio a Nino Migliori".

E' già storia. Una storia che si riferisce all'esperienza vissuta al Palazzetto Baviera del workshop con Nino Migliori. Allora c'erano: Letizia Palazzesi, Francesca Cenciarini, Stefania Ronchini, Giulia Mencarelli, Matteo Ragnetti, Gianluca Mainero, Patrizia Lo Conte, Alfonso Napolitano, Marco Minardi, Flavio Sbrollini, Maria Loreta Pagnani, Maurizio Pasquini, Silvia Seracini, Marnie Bruscia, Claudia Profeta, Piergiorgio Moretti, Alberto Polonara, Marika Santini, Marco Mandolini, Katiuscia Biondi Giacomelli ed Enea Discepoli. Scrivere e disegnare con la luce.

E’ proprio quello che a Senigallia aveva insegnato a fare nei suoi laboratori Nino Migliori, uno dei massimi esponenti della fotografia italiana. Per vederlo in azione in questa sua creatività tecnica e poetica, che costituisce una performance artistica in sé, c’ erano stati al Musinf e al Palazzetto Baviera molti i fotografi, giovani e meno giovani, che avevano seguito in religioso silenzio Migliori, che aveva insegnato a operare con apposite vasche per gli acidi disposte a terra, grandi fogli di plastica, carta da stampa a foglio e in rotolo. Poi la luce come strumento base. Nino Migliori ha iniziato a fotografare nel 1948. Il suo percorso è stato vasto e diversificato, con una breve fase di adesione anche al Gruppo Misa di Giuseppe Cavalli. Già dagli inizi la sua attenzione è stata rivolta alla fotografia neorealista, al racconto in sequenza, ma anche alla sperimentazione sui materiali. Le sue Ossidazioni ed i suoi Pirogrammi, degli anni Quaranta, appartengono all’ area della ricerca informale, da Tàpies a Burri, con esiti , che sono stati definiti anche anticipatori.

Dal finire degli anni Sessanta la sua poetica ha assunto impostazioni concettuali. Nino Migliori è davvero uno dei protagonisti del rinnovamento della fotografia, che è riuscita ad affermare la sua essenza come arte, sperimentazione continua e ludica, nuovo ed inarrestabile processo di costruzione architettonica della visione. Sue opere sono conservate in importanti collezioni private e pubbliche tra le quali CSAC di Parma, Galleria d’Arte Moderna di Torino, Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Museo d’Arte Contemporanea Pecci di Prato, Galleria d’Arte Moderna di Roma, Bibliotèque National di Parigi, Musée Reattu di Arles, Museo di Praga, Museum of Modern Art di New York, Museum of fine Arts di Houston, Museum of Fine Arts di Boston, Polaroid International Museum. .








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 28-06-2017 alle 17:24 sul giornale del 29 giugno 2017 - 643 letture

In questo articolo si parla di cultura, musinf

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