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Arcevia: al Teatro Misa in scena “Storia di Ena”, di e con Lucia Palozzi

2' di lettura
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da ATGTP
Associazione Teatro Giovani-Teatro Pirata


Sabato 4 marzo alle ore 21.15 al Teatro Misa di Arcevia in scena “Storia di Ena”, di e con Lucia Palozzi, regia di Gianfrancesco Mattioni, dal romanzo “Nel mare ci sono i coccodrilli” di Fabio Geda.

La storia vera del viaggio di un giovanissimo ragazzo afghano dalla sua terra di origine fino alle coste dell'Italia.
Enaiatollah Akbari è afgano, ha 28 anni, vive a Torino e si è laureato pochi mesi fa in Scienze Politiche. La storia del suo lungo viaggio per arrivare in Italia nel 2004 è stata scritta nel libro di Fabio Geda, "Nel mare ci sono i coccodrilli", e parla di ragazzino di soli 10 anni partito dalla sua terra d’origine per sopravvivere alla persecuzione dei Talebani. ungo la strada, incontri, speranze, sofferenze e paure, come quelli di tanti migranti e richiedenti asilo che come Enaiatollah sono giunti nel nostro paese.


La storia di Enaiatollah rivive in “Storia di Ena”, il nuovo spettacolo della compagnia ATGTP Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata, in scena sabato 4 marzo alle ore 21.15 al Teatro è il Misa di Arcevia, recentemente riaperto per una Stagione Teatrale frizzante e variegata, promossa dal Comune di Arcevia e curata dall’ATGTP in collaborazione con Amat, e con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Marche-Servizio Beni e Attività Culturali.

Lo spettacolo di e con Lucia Palozzi, per la regia Gianfrancesco Mattioni, parla di integrazione e riflette sul rapporto con lo “straniero”, per proporre un altro punto di vista da cui guardare noi stessi, le nostre convinzioni, abitudini e stili di vita. “Storia di Ena”, performance per attrice solista tratta dal romanzo “Nel mare ci sono i coccodrilli” di Fabio Geda, è la storia vera del viaggio di un giovanissimo ragazzo afghano dalla sua terra di origine fino alle coste dell'Italia.

I ragazzi si trovano di fronte alla vicenda di un loro coetaneo in cui riescono con facilità ad immedesimarsi, accrescendo il potenziale di comprensione empatica dell'esperienza narrata, in sé molto dura, a tratti cruda, sicuramente di forte impatto emotivo. Una breve parte della narrazione è destinata a fornire al pubblico informazioni generali sul fenomeno migratorio.

Ingresso 10 euro.