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I Vigili lo multarono per rifiuti rubati e abbandonati con il suo nome, lui fa ricorso e vince

Multe e ricorso 2' di lettura Senigallia 31/01/2017 - Mentre in città è scontro tra categorie economiche e l'Amministrazione sugli aumenti della Tari, il Giudice di Pace di Senigallia ha presentato le motivazioni della sentenza con cui ha accolto il ricorso di un cittadino multato dal Comune di Senigallia per il presunto abbandono di rifiuti.

I fatti risalgono al 2011, quando durante un sopralluogo i vigili urbani rinvennero uno scatolone contenente documenti, abbandonato in una strada di campagna del territorio comunale. I documenti erano riconducibili al cittadino senigalliese, che, avvisato telefonicamente, raggiunse il luogo del ritrovamento, in presenza dei vigili. Il cittadino, pur riconoscendo i propri documenti, negò agli agenti di averli abbandonati, precisando che si trattava di documenti fiscali legati alla sua attività, che gli erano stati sottratti durante un furto. D’altra parte, potendo fruire del servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta, il cittadino precisò che non avrebbe avuto alcun motivo di abbandonare quei rifiuti a km di distanza dalla propria abitazione.

I Vigili, nonostante le spiegazioni del cittadino lo multarono,ritenendolo comunque obbligato in solido al pagamento della sanzione, quale proprietario e produttore dei rifiuti. A nulla valsero gli scritti difensivi inoltrati al Comune dal cittadino, che si è visto arrivare anche una ordinanza di ingiunzione dal Comune per il pagamento della sanzione di 100 euro. A quel punto il cittadino si è rivolto all’Unione Nazionale Consumatori e tramite gli avvocati Corrado Canafoglia ed Elisa Pellegrini, ha impugnato il provvedimento. In giudizio la difesa del cittadino ha dimostrato come la sottrazione dei documenti fosse avvenuta contro la volontà del proprietario. Il Giudice di Pace ha accolto la tesi dei legali dell’Unione Nazionale Consumatori, che hanno sostenuto di "non poter basare una sanzione amministrativa sulla responsabilità oggettiva del proprietario, che non ha posto in essere la condotta illecita, dovendosi ricercare la responsabilità nell’effettivo trasgressore". Il Comune è stato inoltre condannato al risarcimento delle spese sostenute dal cittadino.

L'Unione Nazionale Consumatori sottolina come "la decisione del Giudice di Pace di Senigallia apre la strada a tutte quelle situazioni, sempre più frequenti, in cui spesso il buon senso si scontra con l’intento delle amministrazioni di far cassa a danno dei cittadini. Ma purtroppo a doverne fare le spese sono ancora i cittadini senigalliesi , che pagano con il proprio denaro gli errori e la vessazione di una Pubblica Amministrazione, sempre più lontana alle necessità della popolazione".






Questo è un articolo pubblicato il 31-01-2017 alle 14:14 sul giornale del 01 febbraio 2017 - 2874 letture

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