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Ospedale e sanità senigalliese: Volpini, "Ecco quello che abbiamo fatto e cosa accadrà nel 2017

fabrizio volpini 4' di lettura Senigallia 26/12/2016 - Ad un anno e mezzo dalla sua elezione in Consiglio Regionale e dalla nomina a Presidente della Commissione Regionale Sanità, per Fabrizio Volpini, ex assessore comunale alla sanità, è tempo di bilanci e di fare il punto sullo stato di "salute" della sanità senigalliese.

Presidente, alla vigilia delle elezioni regionali il territorio senigalliese chiedeva a gran voce un riequilibrio, in termini di resorse e servizi, per questa area vasta. Com'è la situazione ad oggi?
"Possiamo dire che l'azione di governo regionale nel nostro territorio è arrivata ad una sintesi che si è concretizzata nel riallineamento del nostro ospedale con quelli simili per popolazione servita all'interno dell'area vasta. Sono stati portati a termine e realizzati progetti da tempo in essere come l'inaugurazione a settembre della nuova sala parto con un potenziamento dell'area meterno-infantile. Ma non solo. Dal 1° gennaio sarà operativa anche la brest unit, il centro unico di Senologia con sede a Senigallia per tutta l'area vasta. Per la risonanza magnetica ci siamo aggiudicati l'ampliamento dell'attuale edificio e nei primi mesi del nuovo anno verrà installato il nuovo macchinario. A questo proposito mi preme sottolineare che, a differenza di quanto sostenuto da qualcuno non è affatto vero che la nuova risonanza magnetica è già a disposizione in quanto verrà consegnata dalla ditta soltanto qualche giorni prima dell'entrata in funzione. Siamo poi molto soddisfatti della riattivazione del servizio di dialisi estiva, servizio fondamentale per una città turistica come Senigallia. Dalla soppressione del servizion nel 2014 siamo passati alle 70 prestazioni del 2015 per arrivare alle 300 del 2016".

L'ospedale di Senigallia lamentava anche una carenza cronica sul fronte degli organici...
"Anche in questo caso sono stati fatti passi avanti importanti. Basti dire che sono stati assunti 40 infermieri, 35 oss, un fisioterapista, un ingegnere, 16 medici di cui 8 a tempo indeterminato, un medico veterinario, due medici per il poliambulatorio ed è stato sostituito il direttore del servizio igiene e sanità pubblica passato a dirigere l'area vasta così come sono state avviate le procedure per le nomine dei due primariati vacanti di nefrologia e trasfusionale. Sono state potenziate le attività poliambulatoriale con 2 psicologi in più, quella per gli stranieri richiedenti asilii politico che hanno subito violenza e anche quella del consultorio di ostetricia e ginecologia. Anche il Pronto Soccorso dell''ospedale ora è pieno regime anche se in questo momento, ma solo temporaneamente, un medico è stato dislocato a Jesi dove c'era invece carenza. Ad Arcevia poi il servizio del 118 è stato stabilizzato con la presenza di un medico h24, un servizio che era a rischio e che è stato salvaguardato. Naturalmente l'incremento degli organici è frutto in parte della sostituzione dei pensionamenti e in parte di un vero e proprio potenziamento di cui c'era bisogno".

Le liste d'attesa sono un problema annoso. Il governo regionale ha introdotto un metodo sperimentale per la loro risuzione. Che risultati ci sono?
"Siamo in attesa dei dati ufficiali ma certamente abbiamo riscontrato una maggiore attenzione da parte dei medici che prescrivono le prestazioni. In alcuni ambiti, come ad esempio la nefrologia, l'oncologia e la diabetologia la presa in carica sta registrando significativi passi avanti così come per il differimento degli esami".

Ci sono novità in vista anche sul fronte delle cronicità?
"Stiamo lavorando per aumentare i servizi a sostegno delle cronicità e delle non autosufficienze attraverso il riconoscimento di moduli per le cure intermedie e di Rsa specifiche nelle nostre strutture residenziali".

Questi interventi effettuati hanno migliorato il clima spesso teso negli anni passati?
"Ho trovato nelle nostre strutture e nel nostro ospedale un rinnovato entusiasmo e quel dinamismo che non si respirava fino a qualche tempo fa e prova ne è la vivacità con cui vengono organizzate iniziative scientifiche e culturali che coinvolgono medici dell'ospedale e del territorio come quello recente sul tema delle vaccinazioni di cui tanto si parla. Più in generale ci sono segnali di ripresa che ci fanno ben sperare per il futuro e andare avanti nell'azione di rafforzamento della sanità del nostro territorio".






Questo è un articolo pubblicato il 26-12-2016 alle 08:30 sul giornale del 27 dicembre 2016 - 3214 letture

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