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Morro d'Alba: la minoranza sulla fusione, "Ecco tutte le bugie del Comitato del No, dalla sanità alla Lacrima"

morro d'alba 4' di lettura Senigallia 14/10/2016 - La prima considerazione da fare, ed è la più importante, riguarda la fuga del comitato per il No (alla fusione per incorporazione di Morro d'Alba con Senigallia) dal confronto pubblico proposto la scorsa settimana da un network "indipendente", come "Vivere Senigallia", tra i rappresentanti dei due comitati per martedì 18 ottobre.

Il fronte del SI ha aderito immediatamente, mentre loro non parteciperanno perché la data non era stata concordata. Si comprende che questo è un semplice e banale pretesto. Il comitato per il No è fuggito, non vuole il confronto, perché in quel modo gli illusionismi e le affermazioni fantasiose (che non hanno né testa né coda) non avrebbero retto in un pubblico dibattito. Chi ha trasformato una campagna elettorale che noi auspicavamo corretta e civile in una "guerra civile" non può confrontarsi con la "verità". La verità è una sola! La realtà deve essere separata dalle opinioni. Le provocazioni, l'arroganza e la violenza verbale (anche lo scorso 13 ottobre, nel corso di un incontro sul tema delle D.O.C. presenti a Morro d'Alba, con insulti e minacce gravissime) sono un'altra cosa! Ciò che hanno riportato alcuni fogli locali, riferendosi ai comunicati stampa dei comitati del No di Morro d'Alba e Senigallia o alle dichiarazione di soggetti contrari alla fusione, in molti casi si chiama pubblicità ingannevole e, di solito, è punita per legge. Qualcuno dovrebbe rammentare ai testimoniai del No al referendum che stanno esagerando.

La loro proposta politica si assomiglia sempre più a un toccasana per tutti i problemi del nostro Comune; è una promessa di felicità, peccato che sia falsa e superficiale. Smentiamo, forti anche dell'incontro sul tema tenutosi alla presenza dei vertici per l'Emilia Romagna e le Marche dell'ICQRF (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari), alcune notizie apparse sui media relative alla D.O.C. "Lacrima di Morro d'Alba": - comunicato dell'ANSA del 17 maggio 2016 intitolato "Piccoli Comuni: no delle Città del vino a unioni forzate"; nel nostro caso non esiste alcuna forzatura perché si tratta soltanto di una proposta di fusione con Senigallia che sottoponiamo con il referendum consultivo alla valutazione dei cittadini; - su il Resto del Carlino del 15 settembre 2016 compare questo titolo "Farò la lacrima di Senigallia?";mentre il quotidiano online "Vivere Senigallia" il 26 dello stesso mese intitolava un comunicato stampa del Comitato del No "No alla fusione di Morro d'Alba con Senigallia: il Comitato dichiara a rischio anche la Lacrima doc"; la nostra D.O.C., il cui disciplinare di produzione è legge dello Stato (D.P.R. del 9 gennaio 1985), non subirà alcuna variazione; nella retroetichetta delle bottiglie, accanto al nome/ragione sociale e indirizzo dell'imbottigliatore (obbligatori) è possibile indicare il nome del Municipio poiché è lo stesso toponimo della D.O.C. (facoltativo); per il Verdicchio Classico dei Castelli di Jesi e per il Rosso Piceno il Municipio può essere, invece, indicato con caratteri ridotti. Per cui niente cambierà per il nostro prodotto che sarà sempre la bandiera e la pubblicità nel mondo per il nostro territorio.

Smentiamo un'altra notizia "virgolettata" del fronte del No di Senigallia, per cui "Se passa la fusione Morro resterebbe senza servizi socio-sanitari perché non avrebbero più medico di base, pediatra e assistenti sociali...."; questa è una notizia gravissima e priva di ogni fondamento; se il referendum sarà vinto dal Si - come noi auspichiamo - la Giunta regionale con una semplice delibera regolarizzerà ogni problema per il passaggio di Morro d'Alba da un ambito all'altro (c'è già un accordo tra il presidente della commissione regionale sanità Fabrizio Volpini e il presidente della Giunta regionale Luca Ceriscioli; analogo problema è stato già risolto dalla Giunta regionale nella seduta del 26 novembre 2012, con la delibera n. 1649, per il trasferimento dei Comuni di Frontone e Serra Sant'Abbondio dall'ATS n. 6 di Fano all'ATS n. 3 di Cagli). Smentiamo anche un'analisi "virgolettata" e totalmente irrispettosa della nostra iniziativa della studiosa Mariangela Paradisi che dice: "La fusione? Un'operazione senza senso" poi "Un'operazione ridicola". Sappiamo che agli "studiosi" è consentito di tutto e noi, di fronte a queste dotte sentenze, usiamo un più modesto silenzio che talvolta è più eloquente delle parole. Il No alla fusione è ideologico, il merito non conta; sono contrari a scatola chiusa, a prescindere. Quando ci sono molti contrari, che talvolta perdono anche il controllo della loro emotività, significa che si sta facendo qualcosa di buono. Noi siamo dei veri innovatori e contrasteremo con ogni energia l'allegra brigata (dall'estrema sinistra all'estrema destra) dei conservatori.


da Franco Fava e Alessio Paolucci
consiglieri di minoranza





Questo è un articolo pubblicato il 14-10-2016 alle 15:34 sul giornale del 15 ottobre 2016 - 1558 letture

In questo articolo si parla di morro d'alba, minoranza, consiglieri comunali, fusione, Franco Fava, alessio paolucci

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