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Ospedale in crisi tra liste d'attesa, macchinari rotti e penalizzazioni: il TDM, "Bisogna collaborare di più"


In linea con situazioni critiche a livello nazionale anche l’ospedale di Senigallia non fa eccezione. A partire dalla difficoltà di sottoporsi a certi esami clinici, a causa delle infinite liste d’attesa (per un esame non urgente si arriva al 9 novembre del 2017). Questi ritardi fanno sì che si che elimini la prevenzione. “Ci si preoccupa di far quadrare i conti, ma ai pazienti chi ci pensa?”, si chiede Solazzi, che collabora con il Tribuanale dei diritti del Malato dal 2003.
Solo lo scorso anno, dati alla mano, 1291 persone si sono rivolte all’associazione, per motivi relazionali, ma anche per informazioni, lamentando la lunghezza delle liste d’attesa o la mancanza di soldi per sottoporsi a cure o esami. L’anno precedente, il 2014, erano state “solo” 700 le persone che avevano chiesto aiuto.
E i problemi rilevati dal TDM sono diversi. A cominciare dalla variabilità di interpretazione delle norme tra ospedali della Regione che contribuisce a creare disagi e incertezze per i pazienti. Ma sono diversi anche i problemi pratici, ad esempio gli ascensori del Poliambulatorio e del Reparto di Odontostomatologia non sono funzionanti e così per i pazienti anziani o disabili si crea una barriera architettonica insormontabile.
All’interno del Reparto di Otorinolaringoiatria il polisonnigrafo è guasto, ma siccome il reparto verrà trasferito a Fabriano non è stato aggiustato. A Fisiatria, dopo che 7-8 mesi fa è stata rubata una sedia a rotelle, non ne è ancora arrivata una nuova così che i pazienti vanno a prenderla in Pronto Soccorso e in sala gessi, spostando solo il problema di reparto in reparto. Sempre in tema di sedie a rotelle 5-6 mesi fa ne mancavano nel Reparto di Radiologia, quelle nuove richieste sono andate all’Ospedale di Jesi, mentre quelle che erano a Jesi sono arrivate a Senigallia. A Radiologia un'altra problematica: c’è una risonanza magnetica datata, ma una nuova non arriva perché prima bisognerebbe fare una variante urbanistica per poterla ospitare nel reparto.
Per quanto riguarda i macchinari per le ecografie dovrebbero essere due, una è già stata assegnata, ma non è ancora arrivata dell’altra non si è più saputo niente. Un altro strumento mancante è quello della diagnostica toracica, fermo da 4 mesi. Anche la Tac funziona a singhiozzo e ne servirebbe una nuova, mentre la “vecchia” potrebbe essere spostata in Pronto Soccorso (bisogna considerare che anche ospedali come Fabriano e Jesi ne hanno due).
Ma le problematiche si riscontrano anche a livello di carenza del personale: nel Reparto di Radiologia, dopo la morte della dottoressa Blasetti si è in attesa di un nuovo medico che la sostituisca, manca un sostituto del dottor Samorì che da ben tre anni è diventato primario, mentre al posto del dottor Gregorini, è arrivata una dottoressa che lavora però ad orario ridotto per allattamento, che è certamente un suo diritto, ma che senza dubbio va a discapito di pazienti e cittadini, se non si trova una soluzione.
E anche la tanto discussa riduzione dei posti in Medicina, avvenuta in passato continua a creare problemi, perché i posti non sono sufficienti. E così mentre l’Asur risparmia per gli operatori c’è tanto lavoro in più da fare e nonostante i disagi medici e tutto il personale lavorano con grande impegno. Da più parti è giunta anche la richiesta di una maggiore vigilanza all’interno della struttura ospedaliera in modo da evitare situazioni spiacevoli di persone che bivaccano all’interno dell’ospedale, situazione in cui la Direzione Sanitaria dice di non poter intervenire.
“Vorrei essere smentito - afferma Umberto Solazzi - ma se così non fosse è giunto il momento di collaborare, magari attraverso un incontro tra TDM e la controparte in modo da poter trovare una soluzione a queste criticità che vengono constatate tutti i giorni”.

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