Bomba carta: il sospettato, 'Io non c'entro nulla'. Ecco la foto dell'accusa

Gli investigatori stanno stringendo il cerchio delle indagini attorno ad un uomo che sarebbe stato identificato. Fino a giovedì sera a carico dell'uomo non era stata formulata alcuna accusa ufficiale. Al momento quindi l'uomo non sarebbe neppure indagato. Ad incastrare l'uomo però sarebbero stati i filmati delle telecamere a circuito chiuso installate all'interno della residenza municipale. Filmati che riprendo un uomo, di età matura, che indossa un giubbotto con un cappuccio calato fin sotto gli occhi. Il volto è solo parzialmente coperto tanto da lasciare visibili naso, bocca e soprattutto baffi di colore chiaro. Un dettaglio fondamentale che avrebbe consentito a molti amministratori di riconoscere quell'uomo in un ex consigliere comunale di qualche “stagione” fa.
L'uomo è stato ripreso dalle telecamere mentre entrava nella residenza Municipale, mentre saliva le scale e anche mentre le scendeva. Il tutto in un orario antecedente (la salita) e posteriori (la discesa) a quella del lancio del grosso petardo avvenuto intorno alle ore 23. Nessuno sarebbe transitato lungo le scale che conducono alla porta a vetri contro cui è stata lanciata la bomba carta in quell'orario. Tutti indizi che restringono la cerchia dei sospetti attorno all'identità di quell'ex consigliere comunale che in passato avrebbe avuto dissidi con l'Amministrazione in tema di urbanistica. Proprio una variante urbanistica era l'oggetto del dibattito in aula martedì sera.
Su questo aspetto lo stesso sindaco Maurizio Mangialardi ha dichiarato di non aver mai ricevuto minacce o intimidazioni. Per gli inquirenti però il movente che ha spinto l'uomo a compiere un gesto simile è da ricondurre proprio nella sfera dei rapporti tra cittadino e amministrazione legati a questioni urbanistiche. Nelle prossime ore si attendono sviluppo decisivi. Per gli investigatori si tratta ora di trovare prove concrete per formulare a carico dell'uomo il capo d'accusa che sembra essere quello di danneggiamento e minacce ad un corpo politico.
Indanto il sospettato si è rivolto all'avvocato Roberto Paradisi. L'uomo intanto, nei confronti del quale la Digos ha svolto perquisizioni in casa e in auto per trovare tracce ricondubili alla bomba carta e che hanno dato esito negativo, ha negato ogni addebito e si è detto estraneo ai fatti.

Questo è un articolo pubblicato il 22-01-2016 alle 07:35 sul giornale del 23 gennaio 2016 - 5253 letture
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