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Vi presentiamo la Festa della Cicerchia di Serra de’ Conti 27 – 28 – 29 novembre 2015


Una festa, per riscoprire i sapori della memoria, per promuovere i prodotti tipici di qualità, salvaguardare dall’estinzione realtà produttive minori, e difendere il diritto alla sovranità alimentare.
Non siamo cantori del passato, non esaltiamo la miseria che alcuni di noi hanno conosciuto o sentito raccontare. Però non vogliamo neppure dimenticare le radici della nostra cultura contadina. Ecco dunque che la cicerchia è diventato un simbolo nel momento in cui sembra che il cibo quotidiano non arrivi più dalla terra e che sia un prodotto dell’industria. Ma noi sappiamo che al centro c’è e ci sarà sempre la terra.
Nel nostro piccolo centro sulle colline del Verdicchio oltre 500 volontari lavorano attorno a una ventina di cantine cercando di proporre piatti con sapori tradizionali (oltre 120 piatti diversi). Ne elenchiamo alcuni: zuppe, maltagliati, pappardelle, passatelli, cresce di polenta, cresce con farina di cicerchia, trippa alla canapina,cicerchia in pagnotta, coratellina d’agnello, stoccafisso con patate, fave in potacchio, guanciale saltato con aceto e salvia, ciambellone, vino di visciola, caldarroste….., in un tripudio di colori e sapori, tutti da vedere, assaporare e condividere con ottime bottiglie di Verdicchio delle aziende locali. L’artigianato tradizionale metterà in mostra lavori in legno e in vimini, pizzi e merletti, cucito e ricami, terrecotte e lavorazioni varie insieme ai prodotti gastronomici degli “agricoltori custodi”, dalla cipolla di Suasa alla favetta di Fratterosa, dai legumi di Appignano al miele, dalle tisane alle confetture, dal vino all’olio di oliva.
Da venerdì 27 a domenica 29 novembre sarà una esplosione di eventi con artisti di strada, gruppi folkloristici, stornellatori, cantastorie, tra i quali figurano gruppi di rilievo come i “Nanirossi”, “Zastava Orkestar” e “Abbanda”. Saranno presenti anche artigiani, accuratamente selezionati, che mostreranno il loro tradizionale “saper fare” perché nella cultura contadina tutti sapevano muovere bene le mani lavorando i vimini o il legno, curando merletti, modellando terrecotte, battendo il ferro.
Come sempre avremo un “Ospite d’onore” proveniente da un’altra regione: quest’anno è la volta del Radicchio rosso di Treviso. Dalla Svizzera arriverà un altro ospite per presentare la “Raclette”, tipica pietanza elvetica a base di formaggio fuso.
La nostra festa è cresciuta di anno in anno selezionando gli espositori, privilegiando chi si muove all’interno di organizzazioni agricole perché il cibo deve essere al centro del nostro modo di vivere, di pensare e di stare con gli altri. Su questa linea abbiamo scelto di premiare ogni anno chi opera per la difesa della biodiversità all’interno del territorio regionale. E’ stato istituito un “Premio per la biodiversità agroalimentare nelle Marche” giunto ormai alla decima edizione all’interno della nostra festa e sarà curato insieme a Slow Food Marche.
Alla Festa sarà presente anche la comunità di Cavezzo (MO) oltre all’Istituto Scolastico “S.Salvati” di Monteroberto, ospite da molti anni, che esporrà piante e varietà a rischio di estinzione e prodotti realizzati all’interno del piano di studio e lavoro annuale e l’Istituto Alberghiero “Panzini” di Senigallia.

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