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La Ricciatti sul caso Mancini: 'No alla deriva discriminatoria'

On. Lara Ricciatti 1' di lettura Senigallia 08/09/2015 - Una storia che meriterebbe davvero una rivolta, ma al contrario. Chiunque creda in uno stato liberale e democratico non può accettare che si discrimini o si limiti la possibilità di insegnamento di un docente per le idee che professa.

Tanto più quando se ne riconoscono le capacità professionali. Una polemica che imbocca un crinale pericoloso, quello della discriminazione, e che mostra una volta di più quanto il nostro tessuto democratico e civile sia indebolito. Se si accettasse questo principio, chiunque potrebbe negare a qualcun altro di esercitare la propria professione per le idee che abbraccia. Una storia che abbiamo già conosciuto in una Italia lontana nel tempo.

Accettare di tornare in quel clima vorrebbe semplicemente dire distruggere ogni possibilità di pacifica convivenza, oltre che la libertà di manifestazione del pensiero, conquistata - giova ricordarlo - con il sangue di molti, e scolpita con lettere indelebili nella nostra Costituzione. La comprensibile apprensione dei genitori per l’educazione dei propri figli non può in alcun modo scusare la pretesa di negare l’insegnamento a chi esprime le proprie idee. La scuola serve proprio a questo: insegnare ai cittadini di domani il valore della convivenza e del rispetto, pur in presenza di idee, sensibilità e culture diverse. Credo che i genitori che non capiscono questo semplice principio avrebbero più bisogno dei propri figli di tornare a scuola.


da Lara Ricciatti
Deputata - SEL - Sinistra Ecologia e Libertà





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 08-09-2015 alle 22:45 sul giornale del 09 settembre 2015 - 1183 letture

In questo articolo si parla di attualità, lara ricciatti, SeL

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