comunicato stampa
Mangialardi sul bilancio: "Quadro difficile, ma abbiamo tutelato il sociale e il turismo"


Così il sindaco Maurizio Mangialardi, il giorno dopo l’approvazione del bilancio di previsione 2015 da parte del consiglio comunale.
“Nonostante i tempi stretti – continua il sindaco – e soprattutto di fronte alla necessità di costruire soluzioni credibili ed efficaci rispetto ai problemi creati dall’introduzione della contabilità armonizzata, che ha trasformato 6 milioni di euro di avanzo in 5,2 milioni di debito, dai continui tagli dei trasferimenti statali destinati agli enti locali e dagli ormai ben noti vincoli imposti dal patto di stabilità che frenano gli investimenti, era difficile fare qualcosa di meglio e di diverso”.
“Detto della salvaguardia delle risorse destinate al sociale e al turismo – spiega Mangialardi – il bilancio approvato, di fatto, allinea Senigallia agli altri Comuni marchigiani che, per esempio, già da alcuni anni hanno elevato l’addizionale Irpef dallo 0,4% allo 0,8%. Nonostante questo aumento della pressione fiscale, che, ribadisco, avremmo voluto evitare e a cui abbiamo dovuto ricorrere ob torto collo per garantire i servizi, Senigallia resta tuttavia il Comune con la fascia di esenzione più alta nel panorama regionale, con una soglia volta a tutelare i redditi sotto gli 11 mila euro”.
“La preoccupazione maggiore – sottolinea ancora Mangialardi – è per ciò che accadrà in futuro. È evidente, infatti, che i Comuni non possono continuare a sostenere il peso di politiche incentrate sui tagli e sul blocco sia della spesa che degli investimenti. Non potendo né pagare né investire, si rischia di trasformare i nostri enti da attori dello sviluppo territoriale a volano di crisi”.
Un ultimo commento Mangialardi lo riserva alle opposizioni: “Al di là delle solite e sterili polemiche urlate di chi siede da anni in consiglio comunale, il dato che va sottolineato è che alla nostra proposta di delibera di bilancio non è stato presentato neanche un emendamento da parte dei consiglieri di minoranza. Alcuni hanno accampato come motivo i tempi troppo stretti della discussione, il che, anche se in parte vero, non rappresenta certo una giustificazione all’arrivare completamente impreparati alla votazione di un atto così importante. La verità, invece, è che non c’erano altre alternative a quanto proposto dalla maggioranza. E bene avrebbero fatto ad ammetterlo i consiglieri dell’opposizione, anziché ricorrere a speculazioni inopportune e totalmente fuorvianti”.

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