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Il regista Moroni a Senigallia: "Affascinato dagli adolescenti". Il video

3' di lettura Senigallia 23/10/2014 - Affascinato dagli adolescenti stranieri di seconda generazione, dai loro problemi, come dai loro grandi sogni fatti di un fardello familiare. Vittorio Moroni, regista di 'Se chiudo gli occhi non sono più qui' ha parlato mercoledì sera al pubblico del Cinema Gabbiano di Senigallia, prima e dopo la proiezione del film, affiancato dall'attrice anconetana di origini filippine Hazel Morillo. Un omaggio anche all'adolescenza del Regista.

Trenta lunghi giorni passati sui banchi di una scuola romana per studiare l'universo degli adolescenti: dalle crisi ai sogni. Ed è qui che nasce l'interesse del Regista per gli adolescenti stranieri di seconda generazione ed in particolare della comunità filippina, molto ben radicata in Italia. La volontà dunque di rappresentare il disagio di un ragazzino, Kiko (Mark Manaloto) nel film, che si sforza di non sentire il mondo che gli cade addosso, quello che non ama fatto di cantieri e sfuttamento da parte del patrigno Ennio (Beppe Fiorello), per un mondo tutto suo costruito di ricordi del padre, di stelle, di un camaleonte...

E poi l'incontro con un maestro, amico del padre, che gli cambierà la vita, ma che nasconde più di un segreto. Un mentore che lo avvia alla vera scuola, non quella fatta di numeri, di voti, ma di uno studio per l'anima dove emergono la filosofia, l'astronomia, l'amore per Leopardi...una scuola di vita. "Non importa se ci sia un mentore o meno - ha detto a margine della proiezione del film Vittorio Moroni - l'importante è credere in un grande sogno". Un sogno che scorra parallelo alla vita reale che porti i giovani, anche in questi anni di crisi economica e crisi dell'anima a credere che un mondo migliore esiste, che la felicità può arrivare.

"Vi sto consegnado - ha detto anche Moroni rivolto al pubblico - un bimbo di cinque anni". Una lunga gestazione, infatti, quella del film e che promette tenterà nelle prossime occasioni di fare film in minor tempo. Molti i dettagli e le tematiche toccate che si rivelano nella specifica volontà del regista di creare, soprattutto per quanto concerne la figura dell'adolescente, un personaggio complesso. E poi il personaggio di Ennio che Moroni ha affidato a Fiorello convinto che lui, solo lui, il Beppe nazionale, fosse la persona giusta. Un attore, quest'ultimo, che nello scenario comune incarna l'eroe, il personaggio buono e che qui diviene una sorta di antagonista, di personaggio cattivo, anche se di cattivi Moroni, nel suo lungo, non ne vuole parlare. "Nè buoni, nè cattivi - ha precisato Moroni - ma personaggi complessi".


Un film che la stessa attrice anconetana Hazel Morillo, nel film Marilù madre forte e combattuta, sente anche suo. "Lo sento veramente mio questo film - ha dichiarato emozionata la Morillo che lo stesso giorno ha incontrato anche 800 studenti del Panzini (Istituto dalla quale proviene ndr) sempre al Gabbiano- ed è una emozione grande condividere con voi - rivolgendosi al pubblico- l'esperienza fatta in questi anni".

Ed è proprio alla bella Hazel in un magnifico abito a palloncino bianco e nero che l'Istituto senigalliese ha consegnato in segno di riconoscimento, dalle mani del Vice preside Goffredo Giovanelli e di una sua insegnante di allora, il diploma del terzo anno che ancora la Morillo, ora attrice, non aveva ritirato.








Questo è un articolo pubblicato il 23-10-2014 alle 10:54 sul giornale del 24 ottobre 2014 - 1777 letture

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