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Come puoi accrescere la tua concentrazione

Memorizzazione 3' di lettura Senigallia 03/10/2014 - Uno degli errori più gravi commessi nello studio è rappresentato dal mancato rispetto dei cicli di attenzione. Molte persone con cui lavoro in qualità di Learn Coach, non solo studenti ma anche lavoratori dipendenti e liberi professionisti, hanno l’abitudine di protrarre l’attività cognitiva per 2 o addirittura 3 ore consecutive.

Questa pratica operativa è altamente disfunzionale infatti da numerose ricerche è emerso che la massima resa nello studio viene raggiunta dopo 20 minuti dall’inizio dell’attività per giungere alla soglia della stanchezza attorno ai 40 minuti. Ciò impone di effettuare una pausa di 10 minuti al massimo, ogni 40 minuti anche se non viene avvertita fatica e si ha la sensazione di poter proseguire.

Il mancato rispetto dei cicli di attenzione non solo pregiudica notevolmente la qualità dello studio a causa dell’eccessiva fatica e della scarsa concentrazione, ma impedisce anche di smaltire la stanchezza accumulata e di recuperare adeguatamente quando, ormai esausti, si decide di fermarsi.

Uno studente universitario che ho seguito personalmente e che chiamerò Fabio, usando un nome di fantasia, aveva l’abitudine di studiare per 3 ore filate e poi, stremato, di concedersi una pausa sdraiato sul divano guardando la tv in compagnia di una merendina e di un succo di frutta. Il risultato di questa condotta era un’eccessiva dilatazione dei tempi di recupero e la sostanziale incapacità di riprendere lo studio. Durante lo svolgimento della pausa è essenziale staccare completamente e svagarsi, facendo ad esempio una breve passeggiata, ma sono assolutamente da evitare radio, tv e computer in quanto non agevolano il recupero delle energie e sono dotate di un forte potere attrattivo che può inficiare gravemente la “ripresa dei lavori”. Durante la pausa può essere consumato uno spuntino ma vanno evitate merendine, bevande gasate e più in generale cibi contenenti carboidrati complessi. Il cervello, per funzionare in modo ottimale, necessita di un adeguato apporto di zuccheri, ma l’eccessiva presenza di questi produce squilibri ormonali, sonnolenza e riduce considerevolmente la capacità di concentrazione. Quindi durante le pause e più in generale nei pasti che precedono attività di natura cognitiva, in particolare pranzo e colazione, è preferibile ridurre l’assunzione di cibi contenenti carboidrati complessi, come la pasta, il pane, le patate o i dolci integrandoli con verdura, frutta, carni bianche o pesce.

Rispettando i cicli di attenzione, evitando fuorvianti distrazioni e adottando piccoli ma fondamentali accorgimenti relativi alla propria alimentazione, Fabio è riuscito ad incrementare immediatamente e in modo sorprendente il proprio rendimento. Dopo aver sostituito le abitudini negative con comportamenti efficaci è stato possibile procedere alla fase successiva caratterizzata dall’implementazione di strategie di sintesi, schematizzazione e memorizzazione.

Se sei interessato ad approfondire queste tematiche, ti invito al corso “Tecniche di memorizzazione avanzate e strategie di studio” che terrò a Senigallia a partire dal 16 ottobre. Il primo incontro è gratuito, poi potrai decidere se proseguire il corso.

Maggiori informazioni al sito: www.futurolavoro.net

Enrico Sanviti






Questo è un MESSAGGIO PUBBLICITARIO - ARTICOLO A PAGAMENTO pubblicato il 03-10-2014 alle 23:59 sul giornale del 06 ottobre 2014 - 7063 letture

In questo articolo si parla di lavoro, economia, pubbliredazionale, cidi, futurolavoro, Memorizzazione

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