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Al Gabbiano “Salvo”, successo per la proiezione dell'opera prima dei registi Grassadonia e Piazza

2' di lettura Senigallia 17/04/2014 - Il film “Salvo” è l’opera prima di due registi, (coproduzione italo-francese) Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, presente mercoledì sera al Cinema Gabbiano durante la proiezione del film.

Fabio Grassadonia, fine dicitore e intellettuale siciliano si è intrattenuto con il pubblico, soffermandosi sulle finalità ed obiettivi del film, senza rinunciare con una vena critica, alle difficoltà che i due registi hanno incontrato per la diffusione del loro film che peraltro ha ricevuto il premio della semaine de la critique di Cannes e una menzione speciale per la sceneggiatura al premio Solinas. Il film una sorta di poliziesco, forse un gangster movie nostrano, con gli ingredienti del noir, drammatico e pieno di solitudine con una fotografia incredibile, (il direttore della fotografia è Daniele Ciprì) giocata sui soffi di luce , un colore de saturato così come le parole che si affidano principalmente alla frammentazione dello sguardo.

E‘ coprotagonista una Sicilia surreale, quasi anonima, dai paesaggi brulli e materici, la Sicilia delle armi, delle macchine dei paesi anonimi dove tutto viene trasfigurato e ricondotto ai due personaggi principali, Salvo (interpretato dall’attore Saleh Bakri) e Rita (Sara Serraiocco, attrice non professionista) al centro dell’universo filmico. Un film intriso di tensione, di primissimi piani, dettagli sugli occhi, con un abile piano sequenza e un’attenzione morbosa sul rumore ambientale (urla, motorini che sgommano, canzoni, sirene) che coinvolgono drammaticamente lo spettatore e lo partecipano in una realtà sostanziale che accentua l’impianto tragico ed carica il plot point, come struttura narrativa del film.

E’ la storia di un killer, autista, guardia del corpo di un boss (Mario Pupella, un interpretazione carica e efficace ) e della sorella cieca di un concorrente del boss, assassinato da Salvo che salva per rapirla e segregarla in una fabbrica abbandonata. E’ la sorella che durante l’assassinio del fratello recupera la vista, è per Salvo l’apparizione, il centro dell’ ’epifania della grazia, la sua redenzione. Mentre Salvo, ferito a morte durante un conflitto con il suo boss che non gli perdona di aver salvato Rita- il rituale criminoso-libera la donna e con Lei, prima di morire si sofferma con lo sguardo sull’infinito, un orizzonte frastagliato tra le cose e le case, tagliato da un lembo di mare.

Nel film anche l’amichevole partecipazione di Luigi di Cascio in un ruolo da testimone, Lui che nel suo film “La città ideale” si chiama come il regista Grassadonia.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-04-2014 alle 16:36 sul giornale del 18 aprile 2014 - 524 letture

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