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Montemarciano: presentazione de 'La casa bruciata-Storia valorizzazione e riuso del Mandracchio'

4' di lettura 01/04/2014 - Avrà luogo nel pomeriggio di sabato prossimo, 5 aprile, la presentazione del libro “La casa bruciata – Storia valorizzazione e riuso del Mandracchio di Marina di Montemarciano”.

L’importante evento si svolgerà nel Centro Sociale di Marina a partire dalle ore 17,00 alla presenza degli autori dell’opera – il Prof. Placido Munafò e l’Ing. Enrico Mugianesi dell’Università Politecnica delle Marche e lo storico locale Danilo Ripanti – del Sindaco di Montemarciano, Dott.ssa Liana Serrani, e dell’Assessore alla Cultura della Regione Marche, Dott. Pietro Marcolini. L’opera è il frutto di un grande lavoro di studio sulla storia e sulle possibilità di recupero del manufatto che da secoli rappresenta il simbolo della frazione rivierasca del Comune, che peraltro deve il suo antico nome – Case Bruciate – proprio ad uno degli appellativi dello storico edificio.

Nella pubblicazione, che sarà distribuita gratuitamente alle famiglie montemarcianesi che ne faranno richiesta fino all’esaurimento delle 800 copie disponibili e che comunque sarà possibile scaricare come e-book dal sito istituzionale del Comune, sono racchiusi i temi che verranno sviluppati nel corso della presentazione: le conoscenze storiche sul luogo e sulla costruzione, le considerazioni per un approccio consapevole al progetto di riqualificazione e restauro del patrimonio edilizio e le ipotesi per la valorizzazione ed il riuso del Mandracchio.

Per il Sindaco Liana Serrani “dopo aver letto per intero questa pubblicazione sarà impossibile guardare al Mandracchio come lo abbiamo visto fino ad oggi, come un antico, decadente monumento. In queste pagine non c’è infatti soltanto la riscoperta di un edificio storico, ma anche una parte della memoria della Comunità di Montemarciano: senza questo elemento qualsiasi Comunità sarebbe come un corpo privo di anima e da questo deriva, pertanto, l’importanza di tutte quelle azioni che mirano a ricostruirne, pezzo dopo pezzo, il passato, la storia, le tradizioni. Dopo un primo e parziale consolidamento strutturale effettuato anni fa, è assolutamente doveroso perseguire il totale recupero del monumento, individuando e raccomandando idealmente tale obiettivo come uno dei principali delle prossime Amministrazioni.

L’attuale Amministrazione comunale, per cominciare, ha sottoscritto dei protocolli di intesa con l’Università Politecnica delle Marche che ha dunque svolto, principalmente nelle persone del Professor Placido Munafò e dell’Ingegnere montemarcianese Enrico Mugianesi, studi e sondaggi all’interno della struttura, effettuato un esame storico delle murature e abbozzato anche delle ipotesi per il riutilizzo della stessa. Ipotesi, seppur non esaustive, che possono servire di stimolo per un esame a tutto campo delle potenzialità che il monumento potrebbe offrire. Contemporaneamente, ed è l’altro pilastro di questa pubblicazione, lo storico Danilo Ripanti, anch’egli nostro concittadino, ha svolto uno studio assai pregevole per qualità della documentazione e per l’interesse che suscita in merito alla collocazione storica del Mandracchio. Per questi impegnativi compiti e per gli ottimi risultati conseguiti deve andare a tutti gli Autori la considerazione ed il più ampio e caloroso ringraziamento dell’Amministrazione e dell’intera Comunità montemarcianese, avendo tra l’altro gli stessi, evento raro di questi tempi, svolto il loro lavoro in forma del tutto gratuita. Fatta questa premessa l’auspicio è che lo storico monumento possa riacquistare il ruolo che ebbe in passato, ritornando nuovamente ad essere propulsore dell’economia locale, magari dandogli vitalità artigianale e commerciale, affinché la nostra Comunità possa tornare a muoversi ed operare entro ed attorno ad esso. Il Mandracchio risanato: un Progetto, un Impegno, un Sogno da realizzare.”

L’Assessore regionale Pietro Marcolini sottolinea che “la “Casa Bruciata” o “Mandracchio” di Montemarciano è uno di quei luoghi emblematici che identificano una città e il suo territorio. E come succede per tante altre situazioni analoghe è anche il “sogno” di un’intera comunità. Il pregio della pubblicazione che opportunamente il Comune di Montemarciano ha promosso è proprio quello di ricostruire e ripercorrere la storia di un manufatto e di studiarne le caratteristiche architettoniche, il restauro operato e quello da completare, unitamente a delle ipotesi di riutilizzo compatibile e sostenibile del bene. La conoscenza è la premessa imprescindibile di qualsiasi passo successivo, dalla valorizzazione al riuso, e diffonderla o divulgarla è la precondizione di ogni strategia che guardi al presente o al futuro, quanto più prossimo. Senza la conoscenza che realizza un processo d’identificazione consapevole con un oggetto non può esserci nessun “sogno”, sia quello dell’immaginazione storica che va a ritroso alla ricerca delle origini e delle prime testimonianze documentali relative al bene culturale, al perché nacque, ad opera e a beneficio di chi; sia quello dell’immaginazione futuribile che guarda un bene e pensa, progetta, il suo nuovo splendore, ossia come restituirlo pienamente alla comunità. Quanto fatto finora non è poca cosa e rappresenta il punto di partenza per poter immaginare e costruire i passi successivi: e chissà che un “sogno” non diventi allora realtà.”






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 01-04-2014 alle 16:11 sul giornale del 02 aprile 2014 - 2294 letture

In questo articolo si parla di attualità, montemarciano, Comune di Montemarciano

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