Malih: ecco come voteranno gli stranieri comunitari alle prossime comunali

Malih: Al 31/12/2012 i cittadini stranieri residenti sono 3.736 (di cui 911 comunitari e 2.825 non comunitari). Le comunità più numerose sono: romena con 375 residenti, albanese 294 e ucraina 250. Gli inglesi non sono tanti: una ventina.
VS: Gli stranieri comunitari che risiedono a Senigallia sanno di poter votare per le elezioni europee ed anche per quelle comunali?
Malih: Nelle scorse europee il tasso dei partecipanti comunitari al voto è stato molto basso. C'è poca informazione e senisibilizzazione su questi temi. E qui anche a livello di ammistrazione locale si può fare molto di più. Già nel 2009 il Ministero dell'Interno, direzione centrale servizi elettorali, con una circolare, la n.2 del 22 Gennaio, mentre dava istruzioni operative di voto ai cittadini comunitari, richiedeva anche di diffondere le informazioni utili all'esercizio di questo diritto.
Attualmente è in corso una campagna, promossa dal Cospe, Operation vote , che ha come obiettivo quello di promuovere l’inclusione dei cittadini comunitari nella vita politica del paese in cui risiedono e far valere così i loro diritti, partecipando alla cosa pubblica. Sarebbe auspicabile in qualche modo replicarla anche a Senigallia e nelle Marche. Come sta facendo Anci Toscana. Tenendo conto che il tempo stringe: i cittadini comunitari residenti hanno tempo solo fino al 24 febbraio per iscriversi nelle liste elettorali aggiunte.
VS: Gli stranieri comunitari come vedono la politica cittadina? Hanno posizioni comuni o si dividono per nazionalità?
Per una città delle dimensioni di Senigallia, per le elezioni comunali, circa mille voti rappresentano una fetta importante dell'elettorato e possono incidere in maniera determinante sui risultati delle urne.
Da quel che vedo però non è che ci sia molto interesse, come molti italiani, d'altronde. Si vive la politica come qualcosa di distante.
A Senigallia abbiamo ben due consiglieri stranieri aggiunti che potrebbero fare molto in questo senso. Ma è come se non ci fossero, tanto è il loro silenzio. Non dico sempre, ma ogni tanto qualche segno di vita potrebberlo darlo.
Su come votano gli stranieri comunitari l'unica cosa che mi sento di dire è che difficilmente daranno il loro voto a quelle forze che vedono negli stranieri l'origine di tutti i problemi cittadini.
A breve non credo. Ma mai dire mai: fino a non molto tempo fa nessuno avrebbe detto che ci saremmo trovati con un deputato di origine marocchine, Khalid Chaouki, e addirittura con un ministro dalla pelle nera (la ministra Kyenge).

Questa è un'intervista pubblicata il 23-01-2014 alle 17:22 sul giornale del 24 gennaio 2014 - 2662 letture
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