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‘Dacia Maraini in Chiara di Assisi. Elogio alla Disobbedienza’

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di Federica Tonti
redazione@viveresenigallia.it


Venerdì pomeriggio è stata ospite nell’auditorium di San Rocco Dacia Maraini, drammaturga, scrittrice e giornalista. Tanti i ragazzi coinvolti nell’iniziativa venuti per ascoltare le sue parole e trovarvi un po’ di speranza, soprattutto in un periodo difficile come quello che sta attraversando attualmente la nostra Nazione.

Secondo l’autrice nel mondo di oggi dobbiamo ritrovare la speranza nella fede ed in base a questa orientare tutti i nostri pensieri per affrontare con coraggio le avversità della vita. La protagonista del romanzo non a caso è Santa Chiara, esempio emblematico di una donna che attraverso la sua determinazione ed umiltà d’animo è riuscita insieme a San Francesco d’Assisi ad affermare dei valori importanti all’interno della Chiesa come la devozione e la speranza con cui si deve seguire il proprio percorso di vita.

La grandezza spirituale sta proprio nella capacità di trasformare la condizione di povertà elevandola ad una forma di purezza interiore capace di staccarsi da ogni materialismo per avvicinarsi sempre più ad un itinerario misericordioso perché vicino a Dio. Allo stesso modo Chiara trae insegnamento dalla sofferenza attraverso cui si può maturare introspezione e consapevolezza profonda di sé con cui si può amare il prossimo.

Il libro di Dacia Maraini è pieno di interesse e di fascino, la scrittura narrativa è molto dettagliata e coinvolge tutti i sensi, bisogna secondo Lei “fare toccare al lettore le cose”. Le descrizioni del tempo e dei luoghi sono molto realistiche, si riporta persino il profumo delle pietanze che si assaporavano nelle stanze del Convento.

Una delle fonti più importanti che ha ispirato l’autrice è stata la La Porzinucola con cui Dacia è potuta risalire alle origini della Santa grazie alla testimonianza dalle consorelle. Nelle scritture si parla della vita di Chiara dei Miracoli e del suo modo di affrontare la vita con determinazione ma anche tanta devozione.

Perché dunque Chiara viene definita una disobbediente civile? Perché insieme a San Francesco ha inseguito il sogno di ricostituire la figura dell’istituzione ecclesiastica attraverso il valore della castità e misericordia, rinnovamento che poteva essere realizzato all’interno della stessa mantenendone intatta la sua identità. Nel suo romanzo è poi presente un diario in cui Dacia parla delle presenze spirituali che le si rivelano in sogno: forse questo è un dono importante frutto del suo sapere mistico.