Gestione fluviale, il Wwf preoccupato per la proposta della Giunta Regionale: oggi un incontro

Purtroppo questo approccio è figlio del concetto di manutenzione delle aste fluviali visto solamente come pulizia d’alveo mentre invece dovrebbe essere il mantenimento delle funzionalità geomorfologiche, idrauliche ed ecologiche. Il rispetto delle caratteristiche ecologiche dei fiumi come le aree di esondazioni naturali, la vegetazione ripariale, le caratteristiche geomorfologiche naturali , troppe volte scardinate da cementificazioni, rettificazioni, costruzioni in alveo, intervent i con decreti di somma urgenza, è l’elemento principale che consente di prevenire il dissesto idrogeologico del nostro paese la cui criticità ha subito una crescita esponenziale negli ultimi anni come di mostrato dagli ultimi aventi piovosi. Gli effetti del dissesto idrogeologico sul territorio nazionale e regionale che avvengono oramai con cadenza annuale, non sono conseguenza dei cambiamenti climatici e eventi piovosi imprevedibili ma sono invece evidentemente il risultato di un fallimento nella concezione di gestione del territorio fluviale avvenuto senza una pianificazione territoriale, una gestione di bacino e una considerazione delle caratteristiche naturali ed ecologiche dei corsi fluviali, la migliore arma per la prevenzione dei danni.
Il WWF Marche n on è contrario al prelievo delle ghiaie nelle aree dove tale pratica sia realmente necessaria a prevenire l’incolumità pubblica e danni alle infrastrutture ma dovrebbe essere accompagnata da una valutazione complessiva delle problematiche dell’asta fluvial e, della considerazione delle aree di esondazione del fiume dove non costruire, le aree dove fare laminare in maniera controllata il fiume, de gli interventi che permettono il naturale deflusso delle ghiaie, il tutto nel maggior rispetto possibile della nat uralità dei fiumi e dell a normativa per la tutela ambientale. I risultati disastrosi del fallimento della gestione fluviale degli ultimi decenni, fatta di non programmazione ed esclusivamente di continui interventi realizzati con decreti di somma urgenza senza una pianificazione su basi scientifiche ne tantomeno una progettazione tecnica adeguata sono sotto gli occhi di tutti. Tali interventi diventano u n cane che si morde la coda: interventi di urgenza che provocano altri interventi di urgenza.
Purtroppo la legge n. 31 /2012 e le recenti proposte di modifiche della giunta regionale non faranno che aggravare tale situazione portando ad una maggior deregolamentazione nella realizzazione degli interventi di gestione delle aste fluviali. Gli strumenti per una corretta gestione delle aste fluviali gli strumenti normativi esistono: l e direttive comunitarie “ Dir. 2000/60 “ Acque ”, la direttiva 2007/60 “Alluvioni” , la normativa nazionale, regionale e gli strumenti di pianificazioni quali il Piano Paesistico Ambien tale Regionale , il Pian o di Asset to Idrogeologica e il Piano di Assetto Idrogeologico. Il WWF Marche chiede semplicemente di dare seguito all ’ applicazione di questa normativa e strumenti di pianificazione e di non gestire gli ambiti fluviali esclusivament e con interventi di somma urgenza, ancorché alcune volte necessa

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-12-2013 alle 19:54 sul giornale del 10 dicembre 2013 - 806 letture
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