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La scuola Marchetti in gita a Strasburgo, il racconto dei ragazzi

Ingresso Istituto marchetti 4' di lettura Senigallia 17/05/2013 - Non si può negare che la desiderassimo tutti da almeno tre anni e finalmente il momento tanto atteso è arrivato: gita a Strasburgo! A questa meravigliosa esperienza abbiamo aderito noi (3°C) accompagnati eccezionalmente dalla 2° del corso europeo. Strasburgo è stata solo una delle tante mete che abbiamo visitato in questi 4 giorni.

Siamo partiti l’8 aprile prima che il sole sorgesse (tutti o quasi in uno stato di semi-incoscienza). Con il nostro autobus abbiamo percorso più di 1000 km, in un bellissimo viaggio di 12 ore. Con noi sono venuti le prof. Priori e Del Priore, il prof. Olivi e il Dirigente Scolastico Cerqueti.

Alle sei circa siamo finalmente arrivati a Colmar, dove c’era il nostro hotel. Prima di cena abbiamo visitato questa bellissima città medievale. Colmar, con le sue case a graticcio, assomiglia ad un set cinematografico dove niente è fuori posto. Nella “Petite Venice” si potevano ammirare i numerosissimi canali che le conferiscono il nome di “Piccola Venezia”.

Il giorno seguente ci siamo recati al campo di concentramento di KL*-Natzweiler Struthof, unico campo in territorio francese. Appena varcata l’entrata del campo nelle nostre parole non c’erano più gioia e felicità, le nostre bocche erano serrate ed eravamo trascinati dal dolore o più semplicemente dalla tristezza. Potevamo ancora vedere ciò che di orribile successe 50 anni fa, dal lavoro stremante alla crudeltà delle guardie, capaci anche di far sparire degli uomini come fantasmi nella nebbia della notte. La guida ci ha spiegato che questo luogo non era nato come campo di sterminio ma come campo di lavoro, per far estrarre ai prigionieri (prigionieri politici, ebrei, zingari…) minerali dalle cave. I nazisti di KL*-Natzweiler non facevano uccisioni di massa ma lasciavano morire i prigionieri di stenti. Questa tappa, anche se triste, ci è servita a capire che non bisogna voltare la faccia alle tragedie del passato, ma è necessario ricordarle, tramandarle per far sì che non avvengano nuovamente.

Il viaggio continua avventurandosi in altre città nel cuore d’Europa infatti la terza meta non è stata in Francia bensì in Germania, Friburgo. Friburgo è una città cosmopolita e molto moderna, che unisce l’architettura francese a quella tedesca. Qui abbiamo potuto ammirare la splendida cattedrale con stile gotico. Dopo aver assaggiato diversi prodotti locali (wurstel e pretzel) siamo tornati in hotel.
L’ultima tappa in Francia, il 10 aprile, è stata Strasburgo. Strasburgo è una città con molte istituzioni europee: il Parlamento Europeo, il Consiglio d’Europa (che non ha niente a che fare con l’UE) e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Ci ha introdotto in questa splendida città, l’altrettanto splendida guida Therry. Abbiamo ammirato l’imponente cattedrale “Notre-Dame de Strasbourg” con un enorme orologio astronomico capace di calcolare tutte le date di Pasqua e le prossime eclissi solari e lunari.

Dopo aver visitato sia a camminando che viaggiando sull’autobus ci siamo “incamminati” al Parlamento Europeo.
Il Parlamento Europeo ha un’architettura molto moderna e appositamente incompleta: questo fatto sta ad indicare che l’UE non sarà mai completa finchè non comprenderà tutti gli stati d’Europa. Questo è il famoso “palazzo di vetro” che simboleggia la trasparenza tra istituzioni e cittadini. Quest’istituzione è eletta direttamente dai cittadini e insieme al Consiglio dell’UE esercita il potere legislativo. Al suo interno abbiamo sostato nell’emiciclo, aula in cui si svolgono le votazioni, ammirando la sua architettura tecnologicamente avanzata. Dopo due notti bianche o quasi, eravamo un po’ stanchi e i prof. ci hanno voluto letteralmente “trascinare” in un borghetto medievale chiamato Riquewihr. In questo luogo, il cantante italiano Cesare Cremonini ha ambientato il suo videoclip della canzone “Maggese”. Abbiamo anche potuto gustare degli ottimi biscotti al cocco della “Maison Alsacienne de biscuiterie”.

In uno stato di stordimento ma soprattutto di felicità siamo tornati in hotel dove ci spettava l’ultima notte insieme. Subito dopo cena siamo andati ognuno nelle proprie camere ma, stranamente, alle 11 eravamo più o meno tutti in un’unica stanza, la mitica 218. Qui abbiamo giocato, scherzato e, perché no, anche ballato…! Questa è stata proprio la “notte per eccellenza” oscurata solo dal pensiero di dover ripartire il giorno successivo e di doverci lasciare alle spalle non solo quattro giorni di viaggio ma tre bellissimi anni insieme!


Luigi Bevilacqua e Martina Paucchi
3°C Corso Europeo
I.C. Marchetti Senigallia
A.S. 2012/2013






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-05-2013 alle 18:56 sul giornale del 18 maggio 2013 - 2215 letture

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