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Il prof. Ciceroni al Rotary Club per parlare della 'bellezza segreta' di Ferruccio Ferroni

2' di lettura Senigallia 10/05/2013 - Il Rotary Club di Senigallia ha voluto rendere omaggio ad uno dei più grandi fotografi marchigiani e autore di rilievo nazionale, illustre esponente della storica Associazione Fotografica senigalliese Misa, Avv. Ferruccio Ferroni, compianto socio del Club, di cui è stato Presidente nell’anno 1973-1974, ripercorrendo con il Prof. Fabio Ciceroni i sessant’anni della vita fotografica dell’Artista.

Ferroni ha iniziato a fotografare nel 1948, sotto la guida di Giuseppe Cavalli, della cui poetica e ideologia estetica Ferroni è stato l’interprete più rigoroso e creativo. Ha fatto parte dei gruppi fotografici "La Gondola" di Venezia e "Misa" di Senigallia. Nel 1950 è stato premiato, per il complesso delle opere, al Grand Concours International de Photographie, organizzato dalla rivista "Camera" di Lucerna. Sue fotografie sono conservate presso la collezione permanente della Subjektive Fotografie nel Museo Folkwang di Essen e presso la collezione permanente dell'Associazione Fotografica Misa nel Museo d'arte moderna e dell'Informazione di Senigallia. Nel 1996 è stato insignito col titolo di "Maestro Fotografo Italiano" dalla F.I.A.F e di "Autore dell'anno 2006" sempre dalla F.I.A.F.

Il Prof. Ciceroni, con un raffinato intervento, ha evocato le emozioni suggestive delle opere di Ferroni, veri e propri “frammenti poetici, immagini formali squisitamente composte che contengono l'essenzialità, l'essenza di una energia che porta con sé l'anima delle cose, l'espressività lirica, la partecipazione emotiva nelle sue leggi più arcane”.

Lo stile fotografico di Ferroni è radicale, fatto di sottrazioni: la capacità di isolare il soggetto e di ridurre la composizione del fotogramma all'essenzialità sono caratteristiche che il fotografo deve alla sua formazione classica, all'interesse per la pittura, nonché alle forti influenze che giungevano dall'Europa e dall'altra sponda dell'Atlantico, in particolar modo la “subjective fotografie” di Otto Steiner e la “straight photography” di Paul Strand.

Dopo la prima stagione degli anni cinquanta, nella quale Ferruccio Ferroni sceglie il paesaggio e la figura, con una poetica estrema marcata dalla chiave alta dei bianchi e dei grigi, la ricerca del fotografo si evolve: l’Artista avvicina l’obiettivo all’oggetto che tende a far perdere la propria specificità trasformandosi in paesaggio immaginario.

Una esposizione permanente di foto, anche inedite, di Ferruccio Ferroni è stata allestita, a cura della signora Lidia Barucca Ferroni, presso la casa dell’Artista, dove sarà possibile apprezzare le qualità espressive e la modernità del linguaggio fotografico di Ferroni.
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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 10-05-2013 alle 00:52 sul giornale del 10 maggio 2013 - 2061 letture

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