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Enea Discepoli di ritorno dalla Siria: 'La mia esperienza in un campo profughi'

Enea Discepoli ad Aleppo 4' di lettura Senigallia 06/04/2013 - Mohamed Malih ha intervistato via chat per Vivere Senigallia Enea discepoli, giornalista senigalliese appena uscito dalla Siria, dove ha visitato in maniera rocambolesca anche un campo profughi.

Dove ti trovi ora?
Ad Istambul appena arrivato con un volo dal sud della Turchia.

Come è maturata in te l'idea di partire per la Siria?
La Siria per è sempre stato un paese particolare, anticamente era il cuore della mezzaluna fertile, lo sapevano i greci e i romani. Damasco e Aleppo poi mi ricordano la storia della rivolta araba tra le due guerre, hai presente Lawrence D 'Arabia?
Un occidentale che infiammò e unì i beduini e guidò sotto gli stendardi di Feisal la rivolta contro gli ottomani. Io sono un inguaribile romantico avventuriero: dovevo nascere all inizio del secolo,novello Pierre Lotì, scrittore, soldato e appassionato di arte. Poi a Damasco c'è la Darga (tomba) del maestro del mio maestro Sufi Nakshabandi.
Ero stato in Siria negli anni 80 ma ero scappatoa gambe levate per colpa del regime del padre di Bashar, Assad.

Ammirevole il tuo romanticismo. 4 giornalisti ieri sono stati rapiti. Non hai paura?
Mi dispiace per loro ma hanno fatto degli sbagli, almeno tre:il primo, avere il visto siriano, il secondo essere insieme, queste cose vanno fatte da soli, alla chetichella, mescolati alla popolazione e il terzo
avere molta attrezzatura che li rende riconoscibili come giornalisti, appetibili per ladroni e integralisti. Sono finiti sicuramente in un posto di blocco di salafiti. Tu sai chi sono e quanto odiano gli occidentali poi in questo momento vogliono visibilità perchè emarginati dagli altri gruppi di shabab.
Magari li rilasceranno presto ma intanto tutto il mondo dei media ne stà parlando spero tanto che non succeda nulla di brutto, sarebbe un duro colpo per la resistenza.

So che sei stato in un campo profughi. com'è la situazione?
Il campo che ho visitato "ospita" 600mila profughi ma nonostante tutto la situazione è gestita abbastanza bene dalla resistenza. È circondato da filo spinato. I turchi non entrano perchè è territorio siriano ma controllano strettamente chi e cosa entra ed esce.Ho fatto molta fatica ad entrare e altrettanta ad uscire.
I turchi hanno paura che la situazione degeneri in territorio turco. Io per entrare ho fatto il profugo su di una macchina turca che mi ha lasciato al bab e poi non è piu tornata a prendermi.
Per uscire mi sono dovuto affidare a dei contrabandieri che hanno dei passaggi stabiliti dove far passare le merci di contrabbando, rischiando di essere preso dai soldati turchi.
Comunque i profughi stanno sotto tende donate dalle nazioni unite (poche) e tende della mezzaluna verde (molte).
La mattina in cui me ne sono andato aveva piovuto e ti lascio immaginare il fango e la situazione. La situazione del profugo è sempre disperata.

Oltre alle tende arrivano altri aiuti: generi alimentari, farmaci ecc?
Si per fortuna un via vai di camion con farina e altri generi, e ci sono anche presidi medici... tutto gestito dalla resistenza in modo ammirabile. I profughi possono anche gestire dei piccoli spacci con generi vari, come sigarette, dolciumi, verdura e ho visto anche dei forni improvvisati per fare questo pane che ricorda la piadina, ma niente carne. Adesso poi li è la stagione delle patate e delle cipolle, fave e altre verdure.
Passata la frontiera in territorio siriano c'è una regione che è tutto un immenso campo di grano che è gia bello alto con le spighe gia formate e molti hanno paura che quando sarà matura gli aerei sganceranno delle bombe incendiarie distruggendo tutto il raccolto. Sarebbe un disastro perchè quella zona fornisce farina per il pane a tutto il paese.

Qui dalla Siria arivano notizie tremende: uccisioni massacri...
Le notizie sono vere, la guerra si stà incrudendo. Ieri il generale Idris che è il responabile e coordinatore di tutti i vari gruppi di Shabab ha tenuto una conferenza stampa ad Istambul per chiedere armi, altrimenti inizierà un massacro da ecatombe perchè contro gli aerei da bombardamrnto e i carri armati non possono fare nulla se non morire.
Cibo c'è nè servono le armi moderne per contrastare un esercito ben fornito ma fatto da vigliacchi. Tutti guardano il cielo per il terrore di aerei e elicotteri. Ci sono le artiglierie che possono sparere da lontano e fare molti danni.
I morti sono quasi tutti civili.

Avrei molte altre domande da farti ma non mi sembra il caso. Ci racconterai tutto al tuo rientro. Molti qui a Senigallia sono preoccupati per te, soprattutto dopo la notizia dei giornalisti rapiti (ora sembra si sia trattato solo di un fermo). Vogliamo tranquillizzarli?
Io stò bene, sono in territorio turco e mi stò muovendo verso Istambul, lunedì a Dio piacendo prenderò un volo che mi riporterà a casa.Ringrazio tutti per il pensiero e per l affetto.
W il Popolo Siriano. W gli Shabab.








Questa è un'intervista pubblicata il 06-04-2013 alle 19:25 sul giornale del 08 aprile 2013 - 3004 letture

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