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Via le merende ai bimbi ma avanti con i maccheroni per i dirigenti

Tacconi 2' di lettura Senigallia 05/04/2013 - Ai bambini di Senigallia il sindaco Mangialardi e i suoi compagni hanno tolto la merenda. Ma si sono ben guardati dal togliere la “merendona” ai dirigenti. Il caso è francamente disgustoso. Ho già spiegato: personalmente non mi straccio le vesti in nome di un “servizio essenziale” tolto ai bimbi.

Il problema è un altro: alle famiglie dei bambini vengono chiesti 5 euro al giorno per mangiare (una cifra piuttosto alta per un bimbo che mangia in una mensa scolastica). In quella cifra è ovviamente compresa anche la quota per la merenda. Ergo, l’Amministrazione non taglia una concessione benevola (non essenziale), ma fa di peggio: incassa i soldi delle famiglie anche per pagare la merenda ai bimbi e quei soldi per le merende non date (ma pagate!) li utilizza di fatto in altre voci di bilancio. Uno scandalo. Dall’altra parte, il sindaco continua imperterrito, senza rendersi conto dello scandalo, a far pagare ai cittadini gli spaghetti gratis ai dirigenti del Comune.

“E’ un altro mondo”, ha tuonato Mangialardi in consiglio spiegando che bisogna abituarsi ai tagli. Un altro mondo per le famiglie senigalliesi e per i bambini, ma non per i dirigenti. Che nel “nuovo mondo” continuano a mangiare maccheroni, pizzette e arrosti a spese del Comune. Cioè nostre (magari utilizzando i soldi incassati delle merendine non date). Per loro, i tagli non arrivano mai. Arrivano semmai le “tagliate” sulla tavola. Giusto per capire: i nostri dirigenti (che guadagnano anche oltre 120 mila euro all’anno) vanno al ristorante convenzionato e possono mangiare un primo, un secondo e un contorno con bevuta incorporata. Il tutto al prezzo ridicolo di 3,20 €.

Il resto del pranzo lo paghiamo ovviamente noi! Cosa dovrebbe dire una famiglia a cui vengono chiesti 5 euro per un pasto in mensa di un bimbo? Alla luce di questo, le parole che ha blaterato il sindaco in Consiglio sulla necessità di stringere la cinghia con toni da Savonarola impenitente, suonano come una beffa per le famiglie senigalliesi. Al sindaco un consiglio: eviti di fare ulteriori pessime figure e inizi ad essere sobrio nella sostanza. Magari iniziando proprio ad evitare di far pagare il conto del ristorante per i dirigenti alle famiglie a cui ha tolto la merenda dei bambini.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 05-04-2013 alle 13:31 sul giornale del 06 aprile 2013 - 2575 letture

In questo articolo si parla di roberto paradisi, politica, coordinamente civico, tacconi

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